Si è svolto ieri l’incontro avente ad oggetto le misure di sicurezza aggiuntive a intesa regionale dello scorso 28 maggio presso l’UD di Porto Empedocle.
Parte pubblica ha illustrato alcune delle misure adottate, tra cui l’ingresso vietato in Ufficio per lavoratori e utenti con temperatura superiore ai 37,5 gradi, l’acquisto del termoscanner ( ma non per tutte le sedi) e le autocertificazioni sulle cosiddette zone a rischio.
Rispetto alla dotazione dei dispositivi di protezione individuale e alla logistica, come Organizzazione Sindacale abbiamo chiesto sia l’approvvigionamento di visiere ( così come previsto dal protocollo nazionale Governo Sindacati dello scorso 24 luglio ) che l’installazione dei dispenser di gel igienizzante nei punti strategici, quali ingresso corridoi principali e toilettes, nonchè una programmazione delle presenze che miri all’obiettivo di un lavoratore per stanza e l’allocazione dei termo scanner utile alla misurazione della temperatura anche per utenza e fornitori esterni;
Rispetto al rientro in Ufficio abbiamo ribadito, così come già fatto in sede regionale, la richiesta di estensione delle tutele a chi ha la cura dei figli, visto il quadro ancora in divenire per non dire caotico (in Sicilia si parla del 14 settembre ma con possibilità di proroga su disposizione dei Direttori scolastici e con in mezzo consultazioni elettorali) e la evidente disparità di trattamento tra settori del mondo del lavoro, dato che nel Decreto Rilancio è stata introdotta la possibilità per i genitori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni, il diritto di svolgere il lavoro agile da remoto fino al termine dello stato di emergenza.
Più in generale, rispetto ai rientri, per i quali come organizzazione, sin dal livello nazionale abbiamo subito evidenziato le rigidità e il modus operandi unilaterale sulla individuazione delle numerosissime attività in presenza, abbiamo chiesto di privilegiare il principio di volontarietà per poi passare in una fase successiva a valutare i servizi che richiedono maggiore presenza in Ufficio.
Rispetto alle verifiche, per le quali abbiamo ribadito anche in sede territoriale la necessità di esclusione delle attività con codice di rischio superiore a basso, abbiamo fatto presente che in altri settori ci si sta organizzando con la redazione di protocolli anticontagio, che nell’intesa dello scorso 28 maggio erano già previste sia la “ richiesta preventiva dalla quale risulta l’adozione presso il sito di tutte le misure indicate dal Ministero della salute che la preventiva valutazione del rischio, da effettuarsi tramite interazione con le competenti strutture centrali” nonchè indicazioni in ordine al divieto di scambio/ prestito di cancelleria, attrezzature col soggetto destinatario della verifica.