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Sicilia Entrate

Sicilia - Entrate, orario di lavoro: USB scrive al Direttore regionale e alle OO. SS.

Palermo,

Domani, giovedì 3, saremo chiamati a rispondere ad una convocazione in Direzione Regionale che ha quale obiettivo il cambiamento degli accordi sull’orario di lavoro in ogni Ufficio della Sicilia.

 

Nella proposta ricevuta, allungamento degli orari di apertura al pubblico, orario continuato, possibilità di aperture nei giorni festivi, restrizioni negli orari di servizio e nelle scelte personali degli orari di lavoro, nella flessibilità in entrata ed in uscita, ed in generale esigenze personali e familiari secondarie ed assoggettate alle esigenze di servizio.

 

Non c’è un solo passaggio della proposta, uno solo, dove si possa anche solo palesare un miglioramento delle condizioni dei Lavoratori.

 

Eppure in questi anni, con gli orari e gli accordi in essere, i Lavoratori  hanno costantemente assicurato all’Agenzia il raggiungimento di obiettivi  e  premi: premi che hanno visto altri beneficiari, se è vero com’è vero che nel frattempo il salario accessorio riservato al Personale si è invece sensibilmente ridotto diventando aleatorio e, se e quando avviene, mal pagato.

 

Se questo è il quadro del salario accessorio, quello primario, lo stipendio, è letteralmente falcidiato da una previsione legislativa di blocco di almeno 8 anni, fino al lontano 31 dicembre 2017.

 

Adesso, in ossequio alla lettera della BCE, già si rincorrono gli annunci della “necessità” di nuovi tagli agli stipendi (stipendi) dei Dipendenti Pubblici.

 

In queste condizioni, come si fanno a chiedere nuovi impegni e nuove restrizioni ai Lavoratori dei nostri uffici, ed a proporre alle Organizzazioni Sindacali di sottoscrivere nuovi accordi a perdere?

 

Non è mai stata la logica di questa Organizzazione Sindacale, a maggior ragione la respingiamo oggi.

 

Nella nostra Agenzia si sarebbe potuto agire almeno in termini di riconoscimento professionale e di carriera a ciascuno: USB ha sollecitato e cercato di costruire con forza un accordo in tal senso al tavolo nazionale, insieme a decine di migliaia di Lavoratori dell’intero comparto che hanno sottoscritto la nostra proposta.

 

Ed invece l’Agenzia delle Entrate, a differenza di quanto accadrà contemporaneamente per Dogane e Territorio, lascerà a bocca asciutta più di 2 Lavoratori su 3, ai quali verrà negato anche il passaggio di fascia economica.

 

Non ci dilunghiamo su pensioni, Tfr, disgregazione del contratto nazionale, part time, annunci di mobilità coatta o di flessibilità in uscita (quale attenta grazia lessicale), che compongono un quadro generale  noto e chiaro a tutti, che da tempo ha messo nel mirino Lavoratori dipendenti, Pubblico Impiego, stato sociale e futuro.

 

Adesso l’Agenzia vorrebbe introdurre ancora nuove restrizioni, stavolta su orario di lavoro ed esigenze personali e familiari di ciascuno.

 

Crediamo che le priorità siano ben altre, e su queste troverebbe in noi interlocutori attentissimi: invertire la tendenza nel quadro sopra descritto, e nei nostri uffici intervenire con urgenza ad esempio su front office e servizi tenuti in piedi da colleghi costretti a lavorare in condizioni di continua emergenza, su controlli in cui si cerca di dare il meglio costretti tra condoni di fatto ed annunciati e minacce di licenziamenti in caso di “vessazioni” agli evasori, ed in generale su uffici dove i carichi di lavoro aumentano ma l’Agenzia assegna in Sicilia solo 25 delle 10.000 assunzioni programmate nell’ultimo decennio.

 

Nella giornata di ieri Le abbiamo inviato centinaia di firme di Lavoratori degli uffici della Sicilia, stanchi di accordi a perdere e che vogliono contare e dire la loro su regole che li riguardano direttamente.

 

Anche noi crediamo che ogni eventuale nuovo accordo debba essere liberamente sottoscritto nelle sedi locali, perché è lì che si conoscono e si possono apprezzare le esigenze dei Lavoratori e dei territori, senza vincoli che infatti non sono stati costituiti  a Roma e riteniamo non debbano esserlo neanche a Palermo.

 

Soprattutto ci sembra quasi banale affermare che ogni eventuale nuovo accordo non possa essere peggiorativo delle condizioni attuali di ciascuno, e che debba uscire dal chiuso dei tavoli di trattativa per essere sottoposto all’approvazione formale dei colleghi.

 

Cordiali saluti.

 

Scarica la lettera inviata alla DR in fondo alla pagina.