Un DIPINT dai contorni confusi
Dopo il CdA straordinario del 18 ottobre, quando verrà definitivamente firmato il protocollo regionale fra le tre università generaliste toscane, le aziende ospedaliere e la Regione per l’istituzione del DIPINT, dipartimento integrato interistituzionale, avremo di fatto portato a conclusione un percorso di svendita della facoltà di medicina, e tutto quello che comprende, iniziato nel 2009, a questi link i comunicati dell’epoca:
; e quelli recenti: . Quello che viene proposto ora è un protocollo il cui testo, seppur generico per sua natura, prevede di fatto che i servizi di supporto alla ricerca e alla didattica saranno gestiti dal DIPINT, struttura inserita nell’organigramma dell’AOUS, formata da personale universitario. Tutto ciò andrà certo disciplinato con appositi regolamenti e convenzioni, ma di fatto la cornice è delineata.La ragione per cui l’Ateneo sta arrivando a questo risultato è perché la firma del protocollo ci mette in via previsionale 8 milioni in cassa.
Sappiamo quanto sia vitale per tutti avere risorse, ma non possiamo accettare che solo sollevare critiche, dubbi e perplessità venga liquidato come comportamento autolesionista e nemmeno ascoltato. Abbiamo più volte esposto il nostro pensiero su questa struttura e ribadiamo ancora oggi che non accettiamo l’impostazione dato a questo percorso dalla Regione, dall’AOUS e dal Rettore.
Abbiamo presentato le nostre perplessità nella seduta del 10 ottobre chiarendo che non accettiamo il progetto di integrazione così come è stato impostato. Questo infatti, risponde a logiche di regionalizzazione negativa, calata dall’alto, che non tutela gli Atenei coinvolti e i suoi dipendenti, ma interessi diversi. Interverremo con un’analisi sulla regionalizzazione nelle prossime settimane.
I passaggi futuri dopo la firma di questo protocollo saranno la scrittura del regolamento di funzionamento del DIPINT. In questo testo verranno scritte le norme che regolano i troppi punti in sospeso nella strutturazione del DIPINT. Diventa centrale quindi poter intervenire in questa fase. Per questo come USB/RdB abbiamo avanzato le seguenti richieste all’Amministrazione:
calendario certo di riunioni con i vertici universitari e aziendali per discutere del regolamento, in modo da garantire le giuste tutele al personale che lavora presso l’AOUS e che sarà inserito nel DIPINT;
confronto con i vertici universitari e aziendali sulla situazione del personale che lavora presso l’AOUS, convenzionato o meno che sia. Da troppo tempo denunciamo la difficile e mal gestita condizione dei colleghi universitari che operano all’interno dell’AOUS, poca chiarezza nella gestione e nelle scelte di convenzionamento dei dipendenti universitari;
Se i vertici delle due pubbliche amministrazioni ci accorderanno gli incontri sopra chiesti parteciperemo dando il nostro contributo come abbiamo sempre fatto, in modo responsabile e costruttivo. Scelte opposte porterebbero solo ad un irrigidimento da parte di tutte le lavoratrici ed i lavoratori che non sopportano più lo stato di abbandono in cui sono lasciati.
Siena 12 ottobre 2011