Ad oltre 13 anni dalla attivazione di attività socialmente utili, nonostante una consistente riduzione numerica su base nazionale del personale utilizzato, la presenza dei precari LSU nelle regioni del Sud è ancora consistente, ed in Regione Campania gli LSU utilizzati nei vari Enti sono oltre 7.000.
Le numerose manifestazioni messe in atto e le tante vertenze avviate hanno determinato una inversione di tendenza da parte dei Governi, tanto che con la legge 296/06 (legge finanziaria 2007) è stato previsto per la prima volta il fondo per l’occupazione per la stabilizzazione dei precari, ed il comma 1156 lettera f), dell’articolo unico, ha dato facoltà agli Enti – Comuni con popolazione al di sotto dei 5.000 abitanti- di avviare le procedure stabilizzazione volte alle assunzioni incentivate per circa 2400 unità.
La legge finanziaria per il 2008, inoltre, ha destinato risorse aggiuntive pari a 50 milioni di euro annui per le aree rientranti negli obiettivi di convergenza, in disponibilità del Ministero del Lavoro di cui la Regione Campania, in applicazione dell’art. 2, comma 549, della legge 24 dicembre 2008, n. 244, stipulava con lo stesso Ministero del Lavoro, apposita convenzione con cui si destinavano risorse economiche pari ad Euro 35.970.440,00, a decorrere dall’esercizio finanziario 2008, e per un triennio, oltre ai 10 mln di euro di cui al Decreto legge 1° ottobre 2007 n. 159, - fondi destinati esclusivamente all’avvio delle procedure per la stabilizzazione dei LSU in detti ambito regionale e per tale ragione all’avvio dello svuotamento del bacino LSU.
In virtù di tale convenzione e della relativa entità economica disponibile, in data 8 ottobre 2008, fu sottoscritto, tra l’Assessorato al Lavoro della regione Campania e le OO.SS., tra cui la scrivente O.S. RdB, un accordo con cui si prevedevano le modalità e le misure economiche per promuovere le azioni di reimpiego e stabilizzazione dei LSU, operanti negli Enti di tutta la regione Campania, il che ad oggi nonostante ciò, stà segnando il passo.
Ciò posto e nonostante gli interventi previsti, ancorché insufficienti in termini di risorse necessarie a completare il percorso avviato, gli Enti utilizzatori si son ben guardati dall’ avviare ed attuare le procedure di assunzioni dei LSU, ed il tutto sta generando un paradosso poiché gli stessi Enti utilizzatori – Comuni e Regione- pur esigendo sempre più un impegno lavorativo reale e produttivo - utilizzandoli a coperture dei vuoti in organico – si defilano, scrollandosi dalle proprie responsabilità, nella fase in cui ognuno, per proprie competenze, dovrebbe esercitare il proprio ruolo ricercando nell’adozione di provvedimenti in cui contemperare sia gli aspetti amministrativi- gestionali che quelli occupazionali.
Infatti il quadro generale è preoccupante tant’è che la situazione, di per sé, è divenuta insostenibile e paradossale sotto ogni profilo, poiché gli stessi Enti, facendo leva della situazione di precarietà in cui versano, li utilizzano in maniera del tutto anomala e distorta secondo le finalità per le quali furono le procedure e per le quali percepiscono l’assegno di sostegno –ASU - ed in alcuni casi, addirittura, abbiamo dovuto registrare situazioni oltremodo paradossali poiché vi sono provvedimenti in itinere, che violano finanche i principi basilari di cui le norme specifiche intervenuta ne hanno regolato la portata, oltre che interventi discriminatori, in termini stretti, di utilizzo dei LSU.
Pertanto, la scrivente O.S. RdB/USB intende porre all’attenzione della S.V. alcuni punti ed aspetti che meritano un approfondimento, se non altro per definire la questione nel suo complesso dando prospettive concrete per un positivo avvio di svuotamento del bacino LSU, unica realtà di precari senza un contratto di lavoro e senza contributi per la pensione nel pubblico impiego.
La RdB/USB propone pertanto:
1. adozione di una mappatura generale e dettagliata di tutti gli enti utilizzatori dei LSU, correlato dallo stato effettivo di utilizzo – integrazione oraria -;
2. emanazione di un provvedimento nei confronti degli enti tendenti ad eliminare le, eventuali, situazioni discriminatorie nell’utilizzo dei LSU;
3. verifica dello stato dell’arte rispetto alle manifestazioni di interesse – accordo sindacale 8 ottobre 2008- in cui gli Enti si sono avviati per le procedure di assunzione con la verifica di nuove manifestazioni sino alla concorrenze delle disponibilità economiche accertate;
4. adozione di un provvedimento, nelle more di una soluzione definitiva di stabilizzazione dei LSU, con cui cofinanziare gli Enti utilizzatori dei LSU- Comuni e Regione - le cui finalità devono prevedere la promozione di iniziative che consentono integrazione di orario, oltre le 20 ore già finanziate con l’Assegno ASU, fino al raggiungimento di 36 ore settimanali di attività complessiva;
5. approvazione di disposizioni per assunzioni in deroga ai limiti di legge e in soprannumero;
6. riconoscimento d’ufficio dei contributi validi per la pensione per l’intero periodo svolto in regime LSU, dal momento dell’ assunzione fino al pensionamento del lavoratore;
7. incentivi per i prepensionamenti.