Il 19 ottobre 2020 è stato firmato il decreto del Ministro per la Funzione Pubblica in merito allosmart working nelle pubbliche amministrazioni. Il decreto ministeriale attua le norme del decretoRilancio, alla luce dei Dpcm del 13 e 18 ottobre. Come ricorderete, il Decreto rilancio (con lemodifiche apportate in sede di conversione in legge) era intervenuto per regolamentare il rientro inservizio mantenendo comunque una percentuale di personale in modalità agile. Con ilprovvedimento emanato (che resta in vigore fino al 31 dicembre), si interviene nuovamente sullamateria, alla luce dei preoccupanti segnali di ripresa dei contagi. Questi i contenuti principali del Decreto: • In primo luogo si modifica il vincolo del 50% del personale impegnato nelle attività che possonoessere svolte da remoto, fissando quella percentuale come soglia minima e puntando ad elevare ilpiù possibile la stessa compatibilmente con le capacità organizzative delle Amministrazioni; • si garantisce ai cosiddetti soggetti "fragili" ogni soluzione utile ad assicurare lo svolgimento inmodalità agile, anche con possibile modifica della mansione nell'ambito di quanto previsto daiCCNL; • si consente lo svolgimento delle attività di formazione; si favorisce la rotazione del personale,consentendo l'alternanza tra attività in presenza ed attività da remoto, tenendo conto dellecondizioni soggettive del personale; • le Amministrazioni si devono adoperare per mettere a disposizione dei dipendenti i necessarisupporti informatici; • si favoriscono le riunioni a distanza; • si individuano fasce temporali di flessibilità in entrata ed in uscita, nel rispetto di quanto previstodai CCNL; • nei casi di quarantena si garantisce lo svolgimento in modalità agile della propria attività anchericorrendo alla formazione del personale interessato; • si equipara l'assenza legata ad accertamento sanitario al servizio effettivamente prestato; • si garantisce l'assenza di vincoli orari, prevedendo eventualmente delle specifiche fasce dicontattabilità; • le Amministrazioni sono chiamate ad adeguare i sistemi di misurazione e valutazione delleperformance alla specificità della modalità di prestazione in smart working.
Attualmente l’Ateneo Maceratese mantiene una soglia solo del 20% di smart working. Inoltre è iniziata una campagna di diffamazione dei lavoratori dell’Ateneo vedi l’articoloapparso sul quotidiano on line Cronachemaceratesi www.cronachemaceratesi.it/2020/11/02/da‐chi‐e‐in‐prima‐linea‐ a‐chi‐chiede‐lo‐smart‐working‐le‐due‐facce‐del‐covid/1463267/
Si chiede all’Amministrazione dell’Università di condannare e prenderne le distanze.
Le scriventi OO.SS il 28/09/2020, il 22/10/2020 per iscritto e verbalmente nell’incontro di contrattazione del 20/10/2020 hanno chiesto all’Amministrazione dell’Università di Macerata di adeguarsi alle norme vigenti senza avere nessuna risposta. Questa situazione sta generando molta tensione tra i lavoratori. Si diffida il Rettore dell’Università di Macerata ad adeguare con provvedimenti idonei econformi alle normative vigenti la presenza del personale in presenza nell’Ateneo. Si chiede a sua Eccellenza il Prefetto di Macerata di vigilare affinché l’Amministrazionedell’Università di Macerata si adoperi tempestivamente per rispettare i DPCM emanati dalGoverno.
USB Marche Francesco Graziosi
FLC CGIL di Macerata Antonio Renga
CISL Università Marche Gerardo Galeazzi
Snals Macerata Ugo Barbi