1577 presidi di Facoltà universitarie costretti alle dimissioni, quattro rettori di università sollevati dall’incarico, oltre all’arresto del rettore dell’Università di Ankara e 21000 insegnanti ai quali è stata ritirata la licenza per insegnare nelle scuole. Dopo le epurazioni nelle forze armate e l’attacco a magistrati e giornalisti, la repressione di Erdogan, che intanto ha decretato lo Stato di emergenza e sospeso la Convenzione Europea sui Diritti Umani, colpisce in modo durissimo scuola e università. È la riprova di quanto insegnanti che formano menti libere e critiche siano considerati nemici mortali dai regimi autoritari. L’involuzione della Turchia di Erdogan, considerata alleata preziosa della Nato e interlocutrice privilegiata dell’Unione Europea quando si tratta di respingere profughi e migranti, mostra in quale misura, al di là delle vuote dichiarazioni di principio, democrazia e diritti umani stiano veramente a cuore all’Alleanza Atlantica e ai governi europei.
USB Scuola esprime la propria totale condanna dell’operato del Presidente turco Erdogan e manifesta piena solidarietà ai docenti universitari e agli insegnanti delle scuole turche tanto duramente colpiti.
Riteniamo che il nostro Paese non possa essere complice di alleanze conniventi con il regime turco, per questo rilanciamo il nostro no alla Nato e all'Unione Europea.