Lavoratori,
una volta i COMANDANTI meritavano tale nome, indice del ruolo ricoperto, chiamati cosi da tutto il “personale” loro sottoposto, che conoscevano e apprezzavano, coscienti di quanto quei POMPIERI erano pronti a dare, e quei COMANDANTI erano pronti ad agire in prima persona per difenderli e tutelarli, se necessario...
Erano al comando di PERSONE, che conoscevano direttamente, sapendone valorizzare i pregi e ricevendone in cambio il dovuto rispetto…..
Erano altri tempi…
oppure... era soltanto qualche anno fa…
….poi sono arrivati loro... i MANAGER...!?!
Amministratori burocratizzati, con master in complicazioni e destrutturazione pompieristica.
Bravi… per questa amministrazione, attenta solo alle statistiche e ai tagli...
Inutili, per chi presta soccorso ogni giorno, cercando di salvare vite nonostante questi spacciatori di burocrazia.
Amministratori anonimi, che non lasciano traccia del loro passaggio ai comandi, che non siano amari ricordi di inefficienza e ignoranza pompieristica; figure annacquate, fiere della compiacenza che accordano alle tristi ombre che li circondano, convinti di tonificarli con inutili consigli e imbarazzanti metafore.
Ed è così che, quando devono ricorrere alle loro capacità per rispondere a domande imbarazzanti, come ad esempio: “cosa vuol fare il comando per quella telecamera nascosta nella camerata delle “colleghe” PRECARIE, e come mai non è stato ancora fatto niente, essendone venuti a conoscenza addirittura un anno fa???”
Se NE escono con la risposta per tutte le stagioni: “SONO RAGAZZATE”.
A noi invece sembra proprio una violazione dei diritti di lavoratrici/lavoratori, che non intendiamo far finta di non vedere.
Così al primo dirigente di questo comando, che si chiede il motivo di tutta questa confusione per una ragazzata, rispondiamo citandolo “AMORE…NON SARAI TU A DIRMI QUELLO CHE DEVO FARE”, senza purtroppo riuscire a eguagliare la “piacenza” che lo contraddistingue.