Basta un articolo in un decreto legge per sopprimere l'Agenzia del Territorio e l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. In questo articolo è scritto il destino di circa 12.000 lavoratrici e lavoratori che al momento non sanno quale sarà il loro futuro.
Ecco maturare subito il primo frutto avvelenato del protocollo firmato il 3 maggio da Cgil, Cisl, Uil, Salfi ed Flp, che supinamente e in ossequio a una imperdonabile complicità hanno messo in mano al governo l’arma letale della spending review che ha come unico, vero obiettivo lo smantellamento della Pubblica Amministrazione e la privatizzazione dei servizi pubblici. Ecco cosa dice il protocollo di maggio nella sua premessa politica:
“[...] Gli interventi preannunciati in tema di spending review debbono rappresentare un’occasione per superare l’approccio finanziario e ragionieristico della spesa pubblica ed avviare un processo di modernizzazione dell’amministrazione pubblica attraverso un’attività di profonda razionalizzazione [...]”.
La firma su quell'accordo vuol dire assenso ai tagli di spesa, alla mobilità coatta, ai licenziamenti per motivi economici, come USB aveva denunciato da subito. La portata e gli effetti dell'operazione di soppressione di queste due Amministrazioni oggi sono inimmaginabili ma una sicurezza l’abbiamo: le conseguenze più pesanti le pagheranno le lavoratrici e i lavoratori, mentre i firmatari del protocollo come sempre speculeranno sulle loro disgrazie. Per questa ragione abbiamo immediatamente inviato alle Amministrazioni interessate dal provvedimento, un telegramma di convocazione urgente.
Fra qualche giorno avremmo dovuto firmare le Convenzioni 2012 che dovevano ribadire il ruolo strategico del fisco anche attraverso la valorizzazione del personale. Il blitz del governo ci dimostra ancora una volta che non c'è volontà di combattere l'evasione fiscale, proprio perché il comparto della fiscalità viene aggredito, stravolto, smembrato e chiuso d’ufficio.
Lo stesso articolo 3 del decreto (che potete leggere integralmente nelle pagine seguenti) ribadisce che parallelamente alla razionalizzazione del comparto Fisco comunque si dovrà anche procedere al taglio lineare del 10% delle dotazioni organiche. Ciò pone seri e drammatici rischi di esuberi, mobilità coatta e licenziamenti in base all’articolo 33 del D.Lgs. n. 165/2001. Nessuno si faccia illusioni circa futuri migliori inquadramenti retributivi, perché dall’attuazione di questa riorganizzazione, come chiarisce bene l’ultimo comma, non dovranno derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Questa è la spending review, questo è ciò che il protocollo del 3 maggio ha permesso di fare. E se così vi piace, adesso sapete chi dovete ringraziare!