Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Province Comunicati nazionali

Spending review e Province. Cavalli di Troia. 25 luglio, Presidio a Palazzo Vidoni

Nazionale,

In allegato il comunicato

Entro i primi giorni di Settembre assisteremo alla più grande dismissione del Pubblico Impiego nel nostro paese. Dopo la Grecia, il Portogallo, l'Irlanda e la Spagna toccherà a noi italiani.


Quando il Decreto 95/2012 sulla Spending Review verrà convertito in legge, le Province avranno finito di esistere, al di là dei marchingegni istituzionali e delle funzioni attribuite.


L'art. 16 prevede una riduzione del fondo di equilibrio di 500 milioni di Euro per il 2012 e 1000 per il 2013. Questo taglio colpisce di più le Province che gestiscono molte funzioni, infatti e attuato sulla spesa corrente. Molte Provincie subiranno il dissesto finanziario con le immaginabili conseguenze per tutti i Lavoratori - compresi quelli dell'indotto - e per gli utenti, che vedranno sparire servizi importanti e radicati nei territori.


Il Governo dei banchieri-professori ha bisogno di fare cassa. Vuole pagare il “Debito” continuando ad usarci come bancomat. Debito che non abbiamo creato noi e che non intendiamo continuare a pagare per salvare le banche. Debito che oltretutto aumenta tutti i giorni a causa degli alti interessi pagati sui nostri titoli di Stato.


A Settembre si arriverà al dunque anche per la riforma istituzionale delle Province.


Al tempo stesso, le Province di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria verranno sostituite dalle Città Metropolitane.


Queste nuove istituzioni manterranno tutte le funzioni delle vecchie Province. Si aggiungeranno grandi opere (reti infrastrutturali) e Protezione civile. L'edilizia scolastica passa invece ai Comuni con conseguenze pesantissime e rischio di trasferimento/esubero per i colleghi impegnati in questo settore.
In un primo momento sarà il sindaco a dirigere la Città Metropolitana, in seguito dovrebbe esserci un organismo proprio. USB ritiene che tale organismo debba essere di primo livello ed eletto dai cittadini.


Per i lavoratori ci saranno tutte le problematiche legate al fatto di unire strutture diverse.


Occorrerà stabilire nuove piante organiche e allineare i trattamenti economici.
Tutte le altre Province (a patto che non falliscano prima) verranno stravolte.
Ne rimarranno solo 43!!! Ma verranno completamente svuotate di funzioni. Si occuperanno solo di “pianificazione territoriale, tutela e valorizzazione dell'ambiente” e “pianificazione dei servizi di trasporto e gestione delle strade provinciali”.


In questi organi che diventeranno di secondo livello (cioè non eletti dal popolo ma nominati dai consiglieri comunali) i dipendenti rischiano la cassa integrazione e il successivo licenziamento al pari di quanto si prefigura in altri settori del Pubblico Impiego..


Alle storture e ai tagli del DL 95 che metteranno a rischio migliaia di lavoratori e peggioreranno le condizioni di vita dei cittadini USB si opporrà con “ogni mezzo necessario”.

In questa nuova resistenza da opporre al governo che calpesta i servizi, il decentramento e la democrazia delle istituzioni i Lavoratori delle Province dovranno essere come il “cavallo di Troia”, che si insedia nell'ennesima riforma dello Stato calata dall'alto.


Contro la cancellazione delle Province reagiremo con assemblee in ogni posto di lavoro; con incontri istituzionali con l'obiettivo di mantenere tutte le funzioni attualmente svolte dalle Province e gli stessi livelli occupazionali e professionali o di riassorbire funzioni e personale all'interno delle Regioni.

Primo appuntamento è il prossimo 25 Luglio a Palazzo Vidoni in occasione dell'incontro con il Governo.


Lanciamo però sin d'ora l'Assemblea Nazionale dei Lavoratori delle Province per il prossimo mese di Settembre.