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Vigili del Fuoco Formazione Rapporti Sindacali Calabria

SPORT E TRASPARENZA

Catanzaro,

Lavoratori,

 

Quello che avviene al comando provinciale dei vigili del fuoco di Catanzaro è grottesco ed inverosimile; ROBA DA NON CREDERE ma è pura realtà quotidiana.

Da oltre trent’anni il gruppo sportivo locale accoglieva la sezione tae kwon do, con lo spirito non solo agonistico ma per creare momenti di promozione di immagine per un corpo dello Stato e garantire ai giovani la possibilità di praticare attività motoria, di apprendere  le tecniche e trattandosi di un’arte marziale - regole, disciplina, valori!

Il corpo nazionale promuove lo sport, anche per mezzo convenzioni con il CONI;  il personale del Corpo nazionale fa parte dell’UNICEF come ambasciatori di buona volontà.

Da quando arrivò a Catanzaro l’attuale dirigente, lo sport dei vigili ha subito pesanti ripercussioni, amputazioni, sino ad arrivare alle decapitazioni.

Abbiamo tentato di capire perché tanta avversione allo sport : forse avrà subito qualcosa di brutto, magari in qualche ortatorio -oggi anche il Papa parla di questi argomenti ma una volta tutto segreto- o sarà stato allontanato da qualche sport e ora sprizza vendetta?

In tante occasioni il gruppo sportivo dei vigili del fuoco è stato insignito con medaglie, elogi, trofei, riconoscimenti.

Da due anni  a questa parte il dirigente ha cominciato la persecuzione, togliendo prima la carta intestata, poi la palestra, poi negando i mezzi, epurando il consiglio direttivo, perseguendo individualmente il personale impegnato nello sport con contestazioni ed infine anche “politicizzando” l’assemblea regionale con l’invio di qualche impiegato che ha anche dichiarato di dover partecipare all’assemblea perché obbligato dal dirigente.

Oggi gli inviati speciali a Catanzaro sono i vertici della FITA (Federazione Italiana Tae kwon Do)

  e vengono a dipanare questa ingarbugliata matassa uscita fuori da una riunione poco serena e poco trasparente proprio a causa dei problemi creati dal dirigente burocrate assetato di vendetta.

Qualcuno dovrebbe capire che  lo sport è un mezzo di elevazione sociale, culturale, civile  e non può soggiacere a vendette personali ed a fantasmi antichi segregati in recondite pliche cerebrali.

L’USB nei giorni scorsi, dopo aver interessato le più svariate Istituzioni, ha scritto un appello addirittura a Sua Eccellenza il Vescovo di Catanzaro ed all’Ufficio della Pastorale per lo Sport.

Oggi l’appello è diretto anche alla FITA:  necessario ristabilire certezza, valori, trasparenza e pulizia per non infangare lo SPORT di quelli che hanno scritto pagine indelebili e resteranno sempre nella mente  e nel cuore degli Italiani, come il grande Pietro Mennea.

 

www.catanzarolive.it/in

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vigilidelfuoco.usb.it/i

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www.cn24.tv/news/47175/

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