Le modifiche o le revoche di questi contratti a part-time andranno ad incidere pesantemente sulla vita delle lavoratrici, per questo riteniamo utile portare alla Vs/attenzione :
1. la sentenza del Tribunale di Trento proprio sul ricorso di una lavoratrice del Pubblico impiego che vede tale norma in contrasto con la direttiva UE- (Ordinanza Tribunale di Trento 04/ 05/ 2011), infatti, il giudice di primo grado, nella sua sentenza, precisa che:
l’articolo 16 della legge 4 novembre 2010, n. 183, nel consentire al datore di lavoro pubblico di trasformare unilateralmente il rapporto di lavoro a tempo parziale in rapporto a tempo pieno, anche contro la volontà del lavoratore, si ponga in insanabile contrasto con la direttiva europea (dir. 15 dicembre 1997, n.97/81/CE). Una norma nazionale “siffatta discrimina il lavoratore a part-time, il quale, a differenza del lavoratore a tempo pieno, rimane soggetto al potere del datore di lavoro pubblico di modificare unilateralmente la durata della prestazione di lavoro.
Questo non contribuisce certo allo sviluppo delle possibilità di lavoro a tempo parziale su basi accettabili sia ai datori di lavoro che ai lavoratori, atteso che il lavoratore part-time sarebbe soggetto al rischio di vedersi trasformare il rapporto in lavoro a tempo pieno, anche contro la propria volontà, con evidente grave pregiudizio alle proprie esigenze personali e familiari.
Lo stato di agitazione e le eventuali successive azioni di protesta, si pongono l'obiettivo di far recedere l' Azienda Ospedaliera IRCCS Fondazione Policlinico Cà Granda, dal procedere con le revoche e le modifiche dei Part-time. Questo anche per di ritrovare un clima di collaborazione con codesta organizzazione Sindacale, e ridare fiducia e dignità lavorativa ai dipendenti.
Milano 23 Giugno 201
Riccardo Germani
Coordinatore Regionale USB
Settore Sanità