Signor Prefetto,
la scrivente R.S.U., con la presente, dichiara lo stato di agitazione sindacale e chiede l’incontro di conciliazione e raffreddamento previsto dalle norme citate in oggetto.
Le motivazioni che ci spingono a dichiarare lo stato di agitazione e all’eventuale dichiarazione di azioni di sciopero interessano i punti nascita di Vicenza e Noventa, argomento che sta tenendo banco nella nostra ULSS, coinvolgendo oltre alla dirigenza aziendale, la politica del Basso Vicentino, preoccupata di perdere assieme al punto nascite l’intero ospedale di Noventa: la stessa politica che da una parte impone meno assunzioni per contenere la spesa per il personale, dall’altra si prodiga e offre disponibilità ad assumere in deroga alle disposizioni da essa stessa emanate.
Ma non è certamente competenza nostra entrare nel merito di scelte politico-organizzative ma è sicuramente nostro compito pretendere per i lavoratori, in questo caso ostetriche, la garanzia di poter operare in piena sicurezza e questa garanzia la nostra direzione non la offre per sua stessa ammissione: il punto nascite a Noventa è fortemente a rischio per la mancanza prevista dalla Legge di una U.O. di Pediatria di appoggio per i tagli cesarei a cui si sopperisce con l’intervento di 1 pediatra entro 24 ore dalla chiamata, ed è oltremodo minata dalla carenza di ben 10 ostetriche di cui 4 a Noventa e 6 a Vicenza, senza che si intravedano soluzioni a breve.
Non c’è nessuna certezza ma solo la speranza che le azioni messe in atto portino a qualche risultato che finora non si è visto.
Questa situazione si sta trascinando da qualche anno: c’è un elevato turn-over del personale e poca l’esperienza maturata (metà delle ostetriche ha meno di 5 anni di esperienza lavorativa), assenza di stabilità e difficoltà a reperire il personale in tempi utili.
Tutto questo, in momenti particolarmente critici come l’attuale, si traduce in negazione dei diritti sindacali attraverso la mancata programmazione dei turni, le ferie sospese, i riposi negati, gli straordinari programmati, il mancato recupero psico-fisico, con pericolose ricadute e rischi sull’erogazione dell’attività professionale.
Non possiamo accettare che scelte politiche ricadano poi così pesantemente sul personale esponendolo ad un carico di responsabilità eccessivo e minando la garanzia di sicurezza per l’utenza; il personale ostetrico vuole lavorare in serenità e in sicurezza
La ricerca dell’amministrazione di coprire le carenze scorrendo inutilmente tutta la propria graduatoria, facendo ricorso a quelle di altre ULSS, pubblicando un nuovo “Avviso”, ha prodotto finora risultati nulli o scarsi.
La vicenda già rappresentata in Direzione più volte e da ultimo il 21 dicembre alla presenza di una numerosa rappresentanza delle ostetriche, con la richiesta di:
· mettere il personale in condizioni di poter svolgere la propria attività in piena sicurezza;
· far rientrare il punto nascite di Noventa nelle caratteristiche tecniche previste dalle normative di legge;
· provvedere alla copertura delle carenze con assunzioni di personale a tempo indeterminato e non con personale precario;
· liquidare le ore straordinarie al permanere della situazione in acquisto di prestazioni,
non ha dato alcun esito positivo.
La dichiarazione dello stato di agitazione ha quindi lo scopo di ottenere le decisioni necessarie a risolvere le problematiche sollevate.
Restando in attesa di convocazione si porgono distinti saluti.