Questo è un periodo di totale appiattimento sindacale in Stellantis, ma non è una novità, purtroppo. Tutto passa nel silenzio totale mentre, invece, accade di tutto.
Continua la “trattativa” di rinnovo del peggior contratto mai realizzato (CCSL) di cui, a parte i comunicati di routine che dicono poco o niente, nulla ci è dato sapere, ed il fatto che le basi su cui trattare non siano mai state avallate dai lavoratori la dice lunga.
Intanto passano i giorni e i lavoratori continuano a vedere le proprie buste paga sempre più misere rispetto al continuo aumento dei prezzi su energia e beni primari. Apprendiamo che gli incontri tra sindacati firmatari del CCSL e Stellantis continuano anche a febbraio, ma si parte da una richiesta salariale sindacale ben al di sotto di quello che i lavoratori stanno già da tanti anni perdendo e non osiamo immaginare di quanto l’azienda farà scendere ancora le cifre richieste, quali contropartite richiederà e in quanti anni questi aumenti salariali saranno scaglionati.
Nel frattempo stiamo ancora aspettando gli esiti della richiesta di incontro dei sindacati firmatari del CCSL, fatta ad ottobre, per ottenere l’una-tantum per il caro bollette visto che Stellantis ai propri dipendenti in Francia ha elargito ad ottobre 1400 euro ad ogni lavoratore, mentre nelle aziende italiane non hanno visto un centesimo.
Un tombale silenzio avvolge anche il premio di risultato che i lavoratori dovrebbero percepire a febbraio: possono sapere quanto spetta loro oppure e chiedere troppo?
In FCA Italy SpA Plant di Val di Sangro, ovvero la ex Sevel assorbita in un’altra società dello scacchiere Stellantis, i cui effetti dal punto di vista delle produzioni future, e di quelli più tangibili che riguardano le ricadute burocratiche sui lavoratori, nessuno osa degnarsi di spiegare. Hanno consegnato le nuove saturazioni di lavoro che, in piena continuità con il passato, ogni volta cambiano in base al mix mai rispettato e come per magia nelle postazioni aumentano sia i carichi che i ritmi di lavoro. Naturalmente i lavoratori continuano a pagare il prezzo più alto di tali modalità e sono costretti a rivolgersi sempre più spesso ai medici competenti per l’aggravarsi delle loro già precarie condizioni di salute, verosimilmente imputabili alle condizioni di lavoro sempre più insostenibili.
Continuano a “licenziare” quei pochi lavoratori precari rimasti in azienda, perché quando c’è da tagliare, a rimetterci sono sempre quei lavoratori precari che prima vengono spremuti, sfruttati il più possibile e poi mandati via nel nome del risparmio sulla mano d’opera dimenticando volutamente che questi giovani hanno un fottuto bisogno di lavorare per la propria dignità, per costruirsi un futuro e per non pesare ulteriormente sulle spalle dei propri genitori.
Per aumenti contrattuali in linea con il costo della vita, per condizioni di lavoro più umane, contro i mancati rinnovi contrattuali ai lavoratori precari e per la democrazia sindacale vera
L’USB DICHIARA 2 ORE DI SCIOPERO
SU TUTTI I TURNI LAVORATIVI DI VENERDÌ 20 GENNAIO
IN TUTTO IL PLANT FCA ITALY VAL DI SANGRO
TURNO A DALLE ORE 09,15 ALLE ORE 11,15
TURNO B DALLE ORE 20,15 ALLE ORE 22,15
TURNO C DALLE ORE 03,45 ALLE ORE 05,45 (21 GENNAIO)
Coord. USB Lavoro Privato Chieti/Pescara
RSA USB FCA Italy VDS
Lanciano, 18/01/2023