Il 29 giugno 2009, alle 23.58 un’esplosione squarcia la stazione di Viareggio e le case circostanti. E’ esploso il gas propano, trasportato in forma liquida, nel treno appena deragliato.
32 persone muoiono nell’incendio, uccise dalla cattiva manutenzione del sistema ferroviario, binari e vagoni e dalla mancanza di informazioni. Nessuno nella stazione di Viareggio era a conoscenza della pericolosità del materiale trasportato, tanto che il convoglio viaggiava a velocità sostenuta.
11 anni da quella notte e ancora non c’è giustizia.
La sentenza della Cassazione, anzi, è l’ennesima doccia gelata per i familiari delle vittime. I processi ai vertici delle Ferrovie dello Stato sono tutti da rifare, non è stata riconosciuta l’aggravante dell’incidente sul lavoro. In questo modo, la maggior parte degli indagati potrà avvalersi della prescrizione, rimane indagato l’ad di Fs Moretti per incendio colposo.
11 anni di mancate verità, culminate adesso con prescrizioni, annullamenti e il depotenziamento dell'impianto accusatorio sono il segnale dell’ennesima mancanza di giustizia. Lo Stato si schiera ancora una volta con il padronato contro il diritto alla sicurezza nei territori come nei luoghi di lavoro, in cui i lavoratori continuano a restare uccisi, come accaduto ancora giovedì 7 gennaio 2021, in un cantiere ferroviario di RFI a Jesi.
Usb ribadisce il proprio impegno politico e sindacale per la denuncia e il contrasto delle collusioni tra politica, istituzioni e grande padronato nazionale, e a sostegno della battaglia di civiltà per l'affermazione della giustizia e della sicurezza, per i cittadini e per i lavoratori tutti. Per questo, domani 12 gennaio, siamo in piazza in tutta Italia, rilanciando la lotta per l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio nel lavoro.
A Viterbo, siamo in presidio di fronte la stazione Fs di Porta Fiorentina allae 10.00.
Esortiamo tutti e tutte a partecipare
Usb Viterbo