ANCHE CON LA TASI SI FAVORISCONO LE GRANDI PROPRIETA' E SI COLPISCONO ANCORA GLI INQUILINI E I PROPRIETARI DEGLI ALLOGGI CHE ABITANO, PRIMA ESENTATI DALL'IMU.
ROMA CAPITALE SI CONQUISTA IL PRIMATO IN QUESTO ATTACCO: LA DELIBERA DELLA GIUNTA MARINO HA APPLICATO LE ALIQUOTE MASSIME DELL'IMPOSTA E HA CARICATO IL 20% DI QUESTA INGIUSTA TASSA SUGLI INQUILINI.
Come dimostra - invece - l'articolo che riportiamo più in basso l'odiosa tassa Tasi non era obbligatoria per gli inquilini, cioè i comuni potevano anche non aplicarla per loro, visto che è un imposta per i fabbricati e i terreni.
Ma il balzello più deprecabile è per i cittadini che sono stati costretti ad acquistare il proprio alloggio che abitano.
Infatti i proprietari della propria prima casa, quelli cioè esenti dall'Imu, la pagano per intero, con un'aliquota molto più alta di quella stabilita per le grandi proprietà (a Roma il 2,5 per mille, il massimo), tanto che di fatto per loro viene ri-introdotta la stessa IMU.
Aver imposto il pagamento agli inquilini va solo a vantaggio delle grandi proprietà, che comandano a Roma e nelle città italiane, le quali potranno alleggerire l'onere di questa tassa riversandola in parte sui più deboli: tutti coloro che hanno già oggi difficoltà a pagare i canoni d'affitto.
ASIA-USB
Inquilini nel caos della Tasi: pagano, ma non in tutti i comuni
Solo il 30% delle amministrazioni ha previsto la quota a carico dell’affittuario. Scadenza il 16 ottobre ma sotto i 12 euro il versamento slitta al 16 dicembre
Alle tasse-pasticcio c’eravamo abituati, ma con la Tasi a carico dell’inquilino la realtà ha superato la fantasia. La norma è talmente aggrovigliata che molti sindaci – anche in Toscana – hanno alzato bandiera bianca e deciso di lasciarla tutta sulle spalle del proprietario dell’immobile. La somma delle aliquote tra Imu e Tasi su singolo immobile, del resto, non può superare certe soglie: l’incrocio è talmente complicato che non vale la pena chiamare alla cassa altri contribuenti e per importi bassi, almeno nella maggior parte dei casi. Resta il fatto che c’è chi, affittuario, deve pagarla: la prossima scadenza è il 16 ottobre.
GRAFICA Il confronto Tasi 2014 - Imu 2012
Devo pagare? La norma stabilisce che in caso di locazioni la Tasi viene divisa tra proprietari e affittuari: i secondi devono pagare una percentuale tra il 10 e il 30% di quanto deve il proprietario. Quale percentuale lo stabilisce il Comune. Con delibera. In Toscana, prima o dopo, ha deliberato la quasi totalità dei sindaci, esclusi 5, tra cui quello di Viareggio: e nel caso in cui la delibera non sia arrivata entro il 10 settembre, la quota per il detentore è zero. La prima cosa da fare è: informarsi se il Comune ha deliberato; e non solo le aliquote ma anche la percentuale a carico dell’inquilino; se ha deliberato le aliquote ma non la quota specifica, la legge la fisserebbe direttamente al 10%; molti comuni avevano previsto una spettanza a carico dell’inquilino, ma poi sono tornati sui loro passi e non hanno stabilito la percentuale.
Un bell’inghippo. Potete dunque chiedere informazioni al proprietario dell’appartamento. Potete rivolgervi all’ufficio tributi del municipio. O potete consultare il sito web del vostro comune; di solito c’è una sezione “Tasse e tributi” oppure “Pagare le tasse”. A volte non serve addentrarsi tra le delibere: ad esempio, sul sito del comune di Pistoia, al capitolo Tasi, si legge: «si ricorda che gli inquilini di fabbricati abitativi, in base alla delibera delle aliquote Tasi assunta dal Comune, non devono pagare alcuna Tasi». C’è da dire che l’informazione è bene in evidenza quando la tassa non è dovuta.
Qui si paga. Secondo la mappatura di Caaf Cgil Toscana, sono una quindicina i sindaci toscani dei comuni capoluogo di provincia o di medie dimensioni che hanno previsto una quota di Tasi a carico dell’inquilino: ad esempio, Grosseto e Siena, dove l’affittuario deve sobbarcarsi il 10% della tassa pagata dal proprietario; chi vive in affitto paga anche, ad esempio, a Carrara, Montecatini e Monsummano, e in quest’ultimo comune la percentuale schizza al limite massimo del 30%. Se però si scende a scandagliare anche i piccoli comuni, si scopre che in Toscana complessivamente nel 30% dei casi (la stima è prudenziale secondo Caaf Cgil) si chiedono soldi anche agli inquilini. Non pagano invece a Livorno, a Pisa, Pontedera, Empoli, Piombino.
Quando si paga. Il 16 ottobre si paga la Tasi in quei comuni che hanno deliberato le aliquote entro il 10 settembre e in cui non si era pagato l’acconto (a giugno, o in un’altra scadenza “estiva” fissata dai sindaci). Il 16 dicembre invece è l’appuntamento con il saldo (dove si è già pagato l’acconto); o l’appuntamento per pagare in soluzione unica in quei comuni “ritardatari” ancora senza delibera. Attenzione: se per ottobre dovete una somma inferiore a 12 euro, pagherete in soluzione unica a dicembre.
Come si paga. A casa non vi arriverà alcun bollettino. È un pagamento fai-da-te. Potete rivolgervi a un professionista, potete utilizzare i calcolatori online (ma, per sicurezza, solo quelli approntati sul sito web del vostro Comune), oppure chiedere semplicemente al proprietario quanto paga e calcolarne la percentuale stabilita. Si utilizza il modello F24 oppure un bollettino postale ad hoc (con conto corrente già prestampato), disponibile agli sportelli postali.
di Giovanna Mezzana