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Comunicati Stampa

TERREMOTO: VIGILE DEL FUOCO MUORE DURANTE SOCCORSI. RDB-CUB VVF, SIAMO CON MENO DI 15.000 UNITA' E LAVORIAMO DA 40 ORE SENZA SOSTE

Roma,

Indispensabile un vero sistema di Protezione Civile

“Oggi i Vigili del Fuoco si trovano a lavorare con meno di 15.000 unità ed il 30% di risorse in meno rispetto a due anni fa. Questo personale lavora nelle zone terremotate da 40 ore senza soste ed inoltre non è stato sottoposto a visite mediche per  l’idoneità al soccorso, con il risultato che oggi un collega è morto durante le operazioni”, denuncia Antonio Jiritano della RdB-CUB Vigili del Fuoco. “Questa è la macchina dei soccorsi del governo, una macchina che per far fronte a quanto sta succedendo nel centro Italia ha dovuto richiamare tutto il personale libero, fargli svolgere orario h24, rimettere in moto il sistema delle colonne mobili, automezzi ed attrezzature vetuste accantonate da 10 anni nei capannoni per mancanza di fondi, e spedirli in gran fretta sulle zone terremotate”.

 

“Un altro problema da sottolineare – prosegue Jiritano - è che da mesi i Vigili del Fuoco sono impegnati in quella zona per richieste di stabilità da parte della popolazione, stilando rapporti di intervento sulla situazione di pericolosità. E mentre ora tutti si prodigano nei proclami televisivi per nascondere la sottovalutazione di quello che stava accadendo, nessuno ha voluto prendere provvedimenti per tempo. Non avremo certamente fermato il sisma, ma si sarebbero potute attivare migliori procedure di prevenzione, che ci avrebbero permesso di non trovarci impreparati e distanti dal luogo del terremoto come purtroppo è successo”.

 

“Sono anni – aggiunge Jiritano - che non parliamo più di attività di prevenzione o previsione dei rischio o di mappatura delle zone a rischio. Dopo l’emergenza ci auguriamo che si apra finalmente un tavolo sul sistema di protezione civile che veda una macchina di soccorsi composta da vari enti coordinati ed organizzati con il corpo nazionale dei Vigili del Fuoco quale struttura portante, come si era pensato dopo il terremoto del 1980”, conclude il dirigente RdB-CUB Vigili del Fuoco.