Il 1 dicembre scompare l’Agenzia del Territorio e l’accorpamento con le Entrate crediamo non debba determinare una sudditanza delle competenze, ruoli e professionalità dei lavoratori incorporati.
Intanto l’Agenzia del Territorio, sul letto di morte e con pessimo cinismo, chiude due uffici staccati dei Servizi di Pubblicità immobiliare con due laconiche note che tanto assomigliano a dei necrologi. La chiusura si mette in linea con la spending review già operata dall’Agenzia delle Entrate portando a 19 le sedi chiuse in meno di sei mesi e questo non lascia presagire niente di buono.
Non vorremmo ricordare questa Agenzia come incapace di difendere il proprio ruolo fiscale. Se nell’ultimo decennio non è riuscita a mantenere almeno invariato il numero dei lavoratori, che è passato da 12.000 a 8.500, se non è riuscita ad effettuare sostanziali passaggi in terza area che almeno riesca a chiudere la graduatoria per il passaggio di fascia economica.
Come USB abbiamo costantemente punzecchiato l’amministrazione almeno mensilmente, con comunicati e richieste di incontri ottenendo spesso rinvii e false promesse. A due settimane dalla soppressione le graduatorie non sono ancora uscite e a questo punto pretendiamo che ciò avvenga entro e non oltre il 26 novembre 2012. E questa non è una richiesta!
Crediamo che a tutti i lavoratori spetti un testamento che riconosca i meriti del lavoro svolto in tutti questi anni, senza rimpiazzi per i pensionamenti e senza riconoscimenti di carriera, e questo deve essere fatto mantenendo gli impegni presi e pubblicando la graduatoria che ormai è pronta sul tavolo del Direttore.
Non possiamo passare alle Entrate senza avere una graduatoria pubblicata con il rischio di allungare ulteriormente una procedura che doveva essere conclusa da almeno un anno. Non resteremo a guardare la morte dell’Agenzia del Territorio.