Il 15 settembre è stato firmato l'accordo per pagare le particolari posizioni (Front office con e senza maneggio di denaro, rappresentanza, sopralluoghi, responsabilità e disagio) per l’anno 2008 che saranno liquidate soltanto dopo apposito accordo a livello locale sottoscritto da RSU, organizzazioni sindacali e dirigenza.
Sostanzialmente l'accordo è identico a quello che l'anno scorso ha creato notevoli sperequazioni e forti contrasti in diversi uffici a causa di disposizioni molto vincolanti posti alla dirigenza ma non presenti nell'accordo nazionale. Abbiamo quindi chiesto ed avuto la garanzia dall'amministrazione che saranno accettati tutti gli accordi locali coerenti con quanto sottoscritto.
Quello che non capiamo è che senso ha lasciar trascorrere mesi per poi riproporre accordi fotocopia degli anni passati, che tutti i presenti, sia di parte pubblica che sindacale, criticano ma che alla fine tutti firmano sostenendo che "se fino ad oggi è andato bene così ... perchè cambiare?”.
Si poteva firmare, allora, quest'accordo 6 mesi fa e adesso affrontare questioni più importanti.
L'amministrazione, sostenuta da qualche sigla sindacale, ha cercato di scippare alla trattativa locale la decisione di decidere nel merito, cercando di far calare dall'alto anche questi pochi euro così come avviene per la produttività utilizzando criteri scelti dall'Amministrazione e sottoscritti da chi, forse, non ha neanche capito come vengono realizzati.
La volontà di depotenziare e forse far sparire le RSU da qualsiasi trattativa è un altro pezzo di democrazia sindacale che si sta cercando di far togliere insieme a tutti gli altri diritti sindacali già soppressi con i decreti di Brunetta.
Anche in questo accordo si parla di carichi di lavoro opportunamente valorizzati, ma nessuno ha fornito i dati per valutare se i parametri e le lavorazioni rilevate siano condivisibili. Si firma (chi firma) alla cieca e così viene negato il ruolo di controllo sindacale e, anche ai lavoratori, viene negata la possibilità di capire come vengono ripartiti questi fondi.
La costituzione parziale del fondo 2009 è stata rimandata. Dei 60 milioni che attualmente costituiscono il fondo (mancano infatti circa 20 milioni del comma 165 che il ministro Tremonti non ha ancora decretato) 9.300.000 hanno caratteristiche di costanza e ricorrenza mentre ulteriori 7.103.000 sono "avanzi" del 2008 e 4.300.000 provengono dagli utili delle surroghe e delle convenzioni a titolo oneroso realizzate dall'Agenzia nel 2009.
Su questi soldi giovedì prossimo ragioneremo per cercare di realizzare un passaggio di fascia economica per tutti e per pagare la produttività collettiva del 2009. C'è anche chi spinge per effettuare prima un accordo sulle posizioni organizzative, ma crediamo che in un momento di crisi e di riduzione dei nostri salari sia primario cercare di perseguire la via della stabilizzazione.
Servono operazioni strutturali e dobbiamo capire se l'Agenzia del Territorio ha intenzione di guardare al futuro, a partire dalle progressioni economiche, o naviga a vista causa possibili dismissioni.
Non è solo l'amministrazione a essere latitante: gli altri sindacati non sostengono l'operazione progressione-per-tutti con la convinzione necessaria. I lavoratori hanno però la possibilità di essere loro a dare sempre più forza a questa proposta, e possono farlo a partire dalla loro firma sulla mozione che circola in tutti gli uffici finanziari.
Il 28 e 29 settembre riparte la raccolta di firme per la stabilizzazione e la carriera: firma la nostra proposta e falla circolare fra i colleghi.
In ballo c'è il tuo futuro professionale e retributivo: solo chi non lotta ha già perso.
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