USB ha lavorato per quasi un anno per ottenere un passaggio di fascia economica per tutti. In questa battaglia abbiamo avuto l’appoggio di 20.000 lavoratori che hanno firmato l’appello e non c’è stato tavolo di trattativa dove non abbiamo riportato con forza questa richiesta che riteniamo l’unica percorribile per ottenere un sostegno economico in questo momento di crisi che ha congelato i nostri stipendi.
Quello che si è ottenuto all’Agenzia del Territorio è stato il passaggio del 70% delle Lavoratrici e dei Lavoratori e un accordo per il completamento dei passaggi nel biennio successivo. In questo contesto era stata prevista dall’accordo anche l’attribuzione di un punteggio basato sulla valutazione individuale per i passaggi di fascia economica.
Questo processo è stato interrotto da chi ha passivamente accettato un’interpretazione sbagliata della Ragioneria dello Stato e non certo da noi che continueremo a lottare affinchè sia onorato l’impegno preso di una progressione per tutti utilizzando i 4,5 milioni ancora a disposizione, con caratteristiche fisse e ricorrenti, nel fondo del 2010.
I punteggi delle valutazioni hanno assunto, così, un’importanza maggiore di quella che avrebbero avuto se si fossero rispettati gli impegni presi e quindi tutti fossero passati di fascia economica, diventano perciò rilevanti non più solo per attribuire una decorrenza, ma per stabilire chi è dentro e chi è fuori e questo non è tollerabile.
Se poi qualcuno non se ne fosse accorto in tutto questo tempo è successo anche che l’Agenzia del Territorio è divenuta un ente in via d’estinzione. Un tale contesto doveva suggerire la massima prudenza ed equilibrio nel trattare una materia già delicata di per se, invece, da quello che apprendiamo dagli uffici locali, la valutazione sta avvenendo in maniera tutt’altro che serena.
In particolare ci arrivano notizie di “strane” forzature nell’ attribuzione dei punteggi, con un distribuzione che ricorda in maniera sospetta le fasce brunettiane (25% di voti bassi, un 50% di voti medi e un 25% di voti alti). Se questo dato dovesse essere confermato sarebbe di fatto stravolto l’accordo sottoscritto, correndo il rischio di far naufragare l’intera procedura sotto l’inevitabile contenzioso che si creerà. Saremo davanti ad un’applicazione “sotto traccia” di uno degli aspetti più odiosi delle norme di Brunetta, con una modalità illegittima e provocatoria.
La rabbia e il malcontento infatti crescono anche perché nel frattempo la fatidica data dell’incorporazione si avvicina con troppe incognite e poche certezze, e la vicenda delle valutazioni ci dà la brutta sensazione che qualcuno abbia individuato nei Lavoratori del Territorio la cavia per i suoi esperimenti, mettendosi a giocare con le pagelline proprio nel momento meno adatto.
Queste saranno le questioni che porteremo al tavolo di trattativa sull’utilizzo dei 4,5 milioni di euro fissato per il 20 settembre e se non otterremo risposte soddisfacenti convocheremo un’Assemblea Nazionale dei Lavoratori, delegati e RSU dell’Agenzia del Territorio che lanci con forza e autorevolezza l’esigenza di garanzie per il futuro e blocchi sul nascere ogni tentativo di fare esperimenti sulla nostra pelle.