L’adozione strutturale dello smart working e il riassetto delle sedi aziendali TIM si è ripercossa duramente in molti settori dell’indotto, tra i quali quello della ristorazione, con conseguenze gravissime per centinaia di persone alle quali la Società che ha in gestione il servizio, la All Food SpA, ha comunicato la conclusione delle attività di ristorazione a partire dal 20 Gennaio 2024.
La All Food ha dichiarato, inoltre, che dal 31 dicembre 2023, verrà meno la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali poiché ormai esauriti, dal momento che sono stati utilizzati in maniera continuativa sin dall’inizio della crisi dell’appalto. A tutt’oggi Telecom non ha comunicato, alla società, attuale gestore del servizio, nessuna novità per l’affidamento del servizio.
Si tratta per lo più di donne con un’età media intorno ai 50 anni, quindi difficili da ricollocare, che con professionalità e abnegazione hanno svolto per decenni un servizio indispensabile all’interno dell’azienda.
Tutelare i posti di lavoro e la dignità di chi sta vivendo sulla propria pelle le conseguenze drammatiche di questa crisi deve essere una assoluta priorità.
Per questo TIM (Committente) non può ignorare questa delicata situazione, precipitata a partire della diffusione del virus Covid-19, ma della quale TIM approfitta per ridurre i costi di gestione degli immobili.
È necessario intervenire urgentemente assumendosi la dovuta responsabilità sociale per offrire risposte ai lavoratori delle ditte appaltatrici e alle loro famiglie.
Come sigla sindacale, a ridosso della scadenza dell’appalto dell’attività di ristorazione, chiediamo l’apertura di un confronto congiunto TIM e società in appalto per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici.