Nell’incontro del 30 novembre tra Azienda e il Coordinamento RSU, dal quale USB è escluso, uno dei temi toccati è stato la fruizione delle ferie e dei permessi retribuiti sui quali, da diverse settimane. i lavoratori ricevono dai propri dirigenti istruzioni relative alla pianificazione e alla fruizione, contraddittorie o, per meglio dire, schizofreniche sulle modalità di utilizzo.
In alcuni casi con indicazioni, inviate via email, perentorie sulle giornate in cui prendere ferie e permessi, tramutando il diritto in obbligo da imporre.
Nelle premesse delle slide presentate dall’azienda, durante l’incontro, la situazione non migliora affatto, anzi c’è tutta l’arroganza padronale: “l’accumulo di ferie e permessi retribuiti nel corso degli anni rappresenta per tutte le aziende un fattore di inefficienza”. E il sindacato, complice, accetta senza fiatare il punto di vista e lo ammette al tavolo della trattativa.
Il diritto al riposo dei lavoratori e il tempo utilizzato per gestire le esigenze che la vita fuori del lavoro prevede, è quindi diventata cosa loro, non ci appartiene più, e il padrone ne fa un mero fattore economico da efficientare.
Che all’Azienda piaccia o no, la coatta imposizione della fruizione delle ferie e permessi anche dei residui degli anni precedenti, non è accettabile, può tutt’al più ritenersi legittimo un invito alla fruizione che ne determini alla fine dell’anno una riduzione complessiva (anche in considerazione degli accantonamenti a bilancio a cui le aziende sono tenute).
È del tutto evidente che siamo di fronte all’ennesima forzatura dal momento che sono in corso le trattative sul CCNL che Organizzazioni Sindacali complici e Azienda si sono formalmente impegnati a conseguire entro fine anno, trasformando così un tema importante sulla fruibilità delle ferie in uno strumento di pressione e forte contrapposizione.
Basterebbe partire da qui, e non dalle proposte spicciole poi fatte, per capire che il sindacato che dovrebbe avere come unico punto di vista, la vita e i diritti dei lavoratori, non sta svolgendo il suo ruolo.
Sta dalla parte del padrone e non dei lavoratori un sindacato che accetta il ripristino dei due giorni di ferie che avevamo, e che ci sono stati tolti con l’imposizione del regolamento unilaterale, condizionando la completa fruizione delle ferie e permessi entro l’anno di maturazione, quando e come dicono loro, pena la programmazione unilaterale da parte dell’azienda.
La fruizione delle ferie, dell’anno e/o arretrate, deve sempre emergere da un momento di incontro fra le esigenze del lavoratore e dell’azienda, in nessun caso è ammissibile l’imposizione da parte di quest’ultima.
È evidente che l’azienda approfitta del momento di caos e sconcerto dovuti alla situazione drammatica che sta vivendo il gruppo TIM.
L’incertezza sul futuro pesa sulle nostre capacità di resistere ai continui attacchi di un padrone che vuole dimagrire i conti solo a spese dei lavoratori, in uno scenario di lotte fratricide tra azionisti e un governo che legifera senza nemmeno sapere di cosa parla, solo per accontentare appetiti finanziari.
Ricordiamoci che ciò che si perde oggi sarà molto duro da recuperare.
FACCIAMO APPELLO A TUTTI I LAVORATORI PERCHE’ RAMMENTINO A TUTTI I SINDACATI, SOPRATTUTTO IN QUESTO MOMENTO, CHE IL LORO RUOLO È QUELLO DI DIFENDERE I LAVORATORI!!
CHI ACCETTA QUESTE CONDIZIONI SI RENDE COMPLICE!!