Domenica 12 e lunedì 13 giugno i seggi saranno nuovamente aperti, per il voto sui quattro quesiti referendari. Stavolta, però, a differenza delle elezioni, sarà necessario che votino il 50% più uno degli aventi diritto.
Il silenzio assordante che avvolge questo referendum ha anche questo scopo, svilire uno dei pochissimi strumenti realmente democratici che ancora sopravvivono nel nostro paese.
E’ anche questo che è importante avere presente, a prescindere dalle opinioni sui quesiti.
Ed i temi sui quali i cittadini possono pronunciarsi sono fondamentali, per la nostra vita, la nostra salute, l’avvenire di noi tutti, giovani e meno giovani.
L’acqua: sono due i quesiti. Votando SI ad ambedue diremo che l’acqua, come l’aria, sono beni comuni, di tutti. Già alcuni anni fa i signori dell’economia parlavano pubblicamente di portare il prezzo di quella potabile a cifre davvero esorbitanti: questo disegno si potrà compiere se resteremo muti, se non ci esprimeremo sui quesiti, consegnando l’acqua al libero mercato (leggi: alla speculazione). E cosa più dell’acqua ci è necessario per vivere ? Troppo facile prenderci per sete: l’essere umano può rinunciare al petrolio, ma all’acqua è impossibile !!!!!!!!
Il nucleare: un unico quesito, per dire SI contro l’energia nucleare. Il popolo italiano, primo al mondo, si era già espresso su questo tema, rifiutando questa fonte di inquinamento così letale e pericolosa. Dopo l’incidente di Chernobil esultammo per la nostra scelta e lungimiranza. Oggi, per non “influenzarci” (saremmo altrimenti “emotivi”!) ci vengono taciute le notizie su Fukushima: pochi giorni fa è stato allargato il cerchio intorno alla centrale fatto sgombrare dalla popolazione, coinvolgendo altre cinque città nell’evacuazione. Forse in Italia si pensa di avere migliore tecnologia del Giappone ? Avremo più coscienza e meno mafia nella gestione ? O forse ci affidiamo ad una legge, già in vigore, che ha parificato i siti nucleari (leggi anche depositi di scorie !!!) a siti militari, soggetti al più assoluto top secret ? Non potremo mai sapere dove sono, come funzionano, se ci sono stati incidenti che hanno causato la dispersione delle scorie, è già in vigore l’obbligo di silenzio assoluto !!!!!!! Dire SI vuol dire anche non voler vivere accanto ad un deposito di scorie.
Legittimo impedimento: sembra anche troppo scontato questo SI, per ribadire quello che già la nostra Costituzione prevede, che la giustizia deve essere uguale per tutti. Tacere su questo, accettare il principio che alcuni possano, per appartenenza ad un gruppo di potere, sottrarsi per legge alla giustizia vuol dire accettare che davanti alla legge ci sono cittadini di serie “diverse”: A, B, C…Z !!!