Aldilà di tutte le belle e brutte parole ascoltate nella riunione tenuta qualche giorno fa all'EAV, in presenza del commissario ad acta Voci, risulta davvero difficile dare una chiave di lettura positiva di quanto appreso.
In primis per i progetti a lunga e media scadenza, l'assenza di contenuti certi nelle previsioni ci fa ben poco sperare che la situazione cambi a breve.
Oltretutto, a nostro parere, l'istituzione del nuovo fondo TPL nazionale ha peggiorato ulteriormente lo scenario generale, in quanto in esso non sono confluiti le risorse del fondo perequativo preesistente ed inoltre contiene dei meccanismi di premialità per l'attribuzione del 100% della ripartizione quota regionale.
Tali meccanismi prevedono ulteriori ottimizzazioni della forza lavoro e tagli ai servizi erogati territorialmente.
Ma le note dolenti arrivano con la previsione di pareggio di bilancio 2013/2014 dell'EAV, che, nonostante i tagli dei costi, non viene soddisfatta, rispettivamente per 29 milioni di euro e 22 milioni di euro.
In funzione di questo la holding sta mettendo a punto una serie di proposte per raggiungere l'obiettivo che gli consentirebbe, previa firma del commissario ad acta, di presentare un piano di rientro “CREDIBILE” finalizzato ad avere accesso ai fondi previsti dal art.16 del D.L. 22 giugno 2012, il cosiddetto salva EAV.
Tra le ipotesi sul campo ve ne sono due che stravolgono tutto quello che fino ad ora sembrava salvo grazie al già peggiorativo accordo regionale del 16/12/2011.
In particolare sono previsti interventi strutturali sullo straordinario, con organizzazioni del lavoro ottimizzate(e qui non si può essere che d'accordo, basti pensare agli enormi sprechi dell'officina di Quarto, tabù di sempre dell'organizzazione ex SEPSA) ed eliminazione dei buoni pasto o, in alternativa, un massiccio intervento sulle voci salariali di secondo livello.
Un ulteriore schiaffo al sindacato tradizionale quale strumento mediatore, si celebra la morte, per mano delle leggi di mercato, del sindacalismo concertativo, mettendosi sotto i piedi accordi che, seppur peggiorativi, non intaccavano le tasche dei lavoratori!
Se fosse così, la risposta deve essere forte e decisa da parte dei lavoratori EAV!
USB chiede condizioni di lavoro degne di questo nome, salvaguardia dei livelli occupazionali, mobilità VERA per i cittadini campani ed interventi pubblici per rifinanziarie ed azzerare i debiti del TPL.