12 anni di "innovazioni" e di "potenziamento" che - a partire dal 2001 - anno in cui l’azienda di trasporto pubblico è stata privatizzata - sono stati caratterizzati da un "inspiegabile" decadimento della qualità e della sicurezza del servizio, contraddistinto da un considerevole aumento del numero dei deragliamenti e degli incidenti, con conseguenze talvolta mortali.
USB è convinta che sia fin troppo facile - per alcuni - tentare di giustificare quanto è accaduto in questi anni, avvalorando la tesi dell'"errore umano", quando invece - risulta palese, l’impatto negativo che si è prodotto con lo smantellamento di interi reparti manutentivi e di importanti figure professionali, che con la loro specializzazione, riuscivano a garantire un elevato livello di sicurezza all'impianto e al servizio.
Probabilmente chi - ancor oggi - parla di errore umano, non si è mai accorto dei binari logori, degli scambi difettosi, dei bulloni svitati, o delle traversine usurate.
USB ritiene che con gli interventi di innovazione tecnologica e con lo smantellamento di interi reparti manutentivi, non si è ottenuto l’auspicato potenziamento del servizio, ma al contrario, si è conseguito un risultato ben diverso ma tutt’altro che secondario, quanto a riduzione dei costi di gestione e aumento degli utili di bilancio.
A fronte di un ipotesi di reato che oggi parla di disastro ferroviario colposo, USB ha depositato presso la Procura della Repubblica, un corposo fascicolo che contiene le richieste pregresse dei conducenti tranviari, le segnalazioni dei Rappresentanti aziendali per la sicurezza e le denuncie che USB ha presentato nel corso degli ultimi anni agli Organismi di vigilanza e di controllo territoriali.
USB ritiene che tale iniziativa possa insegnare qualcosa a tutti coloro che in precedenza hanno tentato di reprimere l’azione di tutela sindacale, ricorrendo strumentalmente agli Organismi giudiziari.