Lavoro, sicurezza, responsabilità: queste le parole d’ordine della manifestazione dei lavoratori del Trasporto Aereo indetta giovedì 14 febbraio al Terminal 1 dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino.
“L’incidente Carpatair è solo la punta dell’iceberg di una situazione insostenibile che, a partire dalla compagnia di bandiera interessata da una grave crisi, rischia un effetto domino devastante nell’intero settore del trasporto aereo italiano, già interessato una grave crisi di sistema”, afferma Francesco Staccioli, dell’USB Lavoro Privato.
“Non è possibile che in questo paese le compagnie aeree cedano attività di volo ad altre compagnie – prosegue Staccioli - oppure paghino le low cost, mentre migliaia di lavoratori ex Alitalia, CAI, Meridiana, Windjet sono in cassaintegrazione o mobilità. Così come non è possibile che negli aeroporti c’è chi fa soldi con le tasse e gli appalti mentre ogni giorno si macerano diritti e lavoro, anche a discapito della sicurezza, come purtroppo testimonia la morte dell’operaio avvenuta a Fiumicino l' 11 novembre scorso”.
Sottolinea il dirigente USB: “E' di questi giorni la drammatica vertenza che interessa i dipendenti della World Duty Free e coinvolge costantemente gli handlers, le manutenzioni, i catering e le aziende del trasporto aereo, colpiti dalla logica del massimo ribasso lasciando sul tappeto centinaia di lavoratori espulsi dal ciclo produttivo”.
Conclude Staccioli: “L’USB ritiene necessario ribaltare il tavolo che fin ora ha visto solo gli interessi e le speculazioni dei poteri forti e rimettere al centro il tema del lavoro e della sicurezza. Finora hanno pagato solo i lavoratori e l’intera collettività, è ora che la catena delle responsabilità sia ripristinata e chi distrugge il settore cominci a pagare”.
Aderente
alla FSM