Il primo incontro tra organizzazioni sindacali e ministero dello Sviluppo Economico sul drammatico stato del settore del Trasporto Aereo nasce con pessimi presupposti. Innanzitutto la mancata convocazione di USB e di altre organizzazioni categoriali, che conferma la volontà di escludere dal confronto democratico le migliaia di lavoratori che queste sigle rappresentano.
Si procede con l'istituzione di due sottotavoli di merito, il primo definito di “sistema”, ed il secondo per l'insediamento del tavolo per la stipula del CCNL di settore. Questo è da considerarsi una manifesta volontà di annullare il legittimo diritto di negoziazione dei sindacati maggioritari in decine di aziende del Settore.
Secondo USB Trasporto Aereo, l'aver calpestato qualsiasi regola di rappresentanza democratica scelta dai lavoratori, cosa che un governo italiano non dovrebbe mai permettersi, sembra voluta più per consolidare il solito vecchio sistema di relazioni, il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti, che per affrontare il tema di come invertire la rotta di un disastro aereo annunciato.
Singolare che questo atteggiamento venga avallato anche dalla CGIL, che in altri settori o da tavoli nazionali grida allo scandalo quando subisce la medesimo trattamento antidemocratico.
Il mancato rispetto degli accordi sottoscritti a Palazzo Chigi del 2008, il dramma occupazionale che riguarda, oltre i 4.000 dipendenti ex Alitalia, Meridiana, WindJet, Argol e centinaia di realtà negli aeroporti, la mancata riforma aeroportuale, la mancanza di un Authority, la violazione da parte di RyanAir di tutte le minime regole nel settore, sono i temi sul tavolo da anni e che per USB vanno affrontati come non è stato fatto fino ad oggi.
USB ritiene dunque necessario prima di tutto partire dal rispetto della democrazia, per arrivare ad una soluzione condivisa nell'interesse del Paese e degli attori che in esso operano, lavoratori per primi.
Aderente
alla FSM