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Commercio

Trattativa Unicoop: dal tavolo di Firenze nessun passo avanti.

Roma,

Nell'incontro tenuto il 15 u.s. con Unicoop , sempre su tavoli separati ( quando i confederali si concentrano su queste sciocchezze tendono poi a dimenticarsi i lavoratori ) non si è registrato alcun passo in avanti.

Sul tavolo rimane la chiusura di Aprilia, Pomezia Via Cavour, Velletri e Frosinone e la ristrutturazione di Genzano, Colleferro e Pomezia .
Questo porterebbe a 135 esuberi, un piano para-industriale sul quale Usb ha ribadito la propria totale contrarietà.
Non abbiamo riascoltato proposte di taglio del costo del lavoro.
La cooperativa ha ribadito il proprio piano industriale che dovrebbe portare al pareggio nel 2019 ed al conseguimento dell’utile nel 2020; l’effetto delle mancate cessioni avranno un riflesso negativo sul 2019 di undici milioni di euro.

L'azienda ha inoltre dichiarato la propria disponibilità a ragionare di strumenti quali l'incentivo all'esodo, per tutta la Regione Lazio, il sostegno ai trasferimenti volontari che evitino effetti traumatici ed il ricorso alla cassa integrazione.
Per far questo è necessario continuare questa trattativa al Mise.
Ovviamente su questo aspetto abbiamo dichiarato la disponibilità a ragionare, registrando un certo ottimismo della controparte sul raggiungimento dei numeri previsti.
Nel corso dell’incontro la cooperativa ha ribadito, così come aveva fatto precedentemente, che gli investimenti per il 2019 saranno rivolti principalmente ai negozi del Lazio e Umbria.


In attesa del ritorno al Mise, le parti si rincontreranno per discutere in modo dettagliato ogni singolo punto: in quella sede dovremmo necessariamente avere la possibilità di ragionare sui singoli conti economici, sui piani di effettivo rilancio e sullla sostenibilità di proposte che al momento ci sembrano non siano in grado di leggere la complessità della situazione.
La chiusura dei negozi non può essere una soluzione, ma rimane solo una grossa minaccia per tutto un territorio.
In passato, e su altri territori, sono state ricercate e trovate altre modalità di gestione della crisi, coinvolgendo tutto il movimento cooperativo che nel Lazio è presente come in nessun’ altra Regione d’Italia.
In chiusura, le parti hanno svolto l’esame congiunto ai sensi dell’art.47 della legge 428/90 al fine di far tornare i punti vendita del Lazio e dell’Umbria all’interno di Unicoop Tirreno. I lavoratori della società Distribuzione Lazio Umbria passeranno alle dipendenze di Unicoop Tirreno ex art. 2112 a far data dal 01/01/2019 mantenendo invariata la loro situazione contrattuale, compresi anzianità di servizio, TFR e saldo istituti ( ferie, rol, ecc.)

Il previsto ritorno al MISE intorno al 20 gennaio può essere un viatico migliore, ma sul tavolo rimane un piano industriale di abbandono di un territorio e di progressivo ridimensionamento che non preannuncia niente di buono.

Metteremo in campo tutte le azioni necessarie per la salvaguardia di ogni posto di lavoro!

USb Commercio