13/09/2021 TRIESTE – Fari puntati sul problema degli sfratti: la famiglia di Agim, con 4 bambini, rischia di trovarsi presto senza un tetto. L’appello alle istituzioni è di trovare per loro una soluzione provvisoria, in attesa dell’alloggio Ater che non è ancora pronto. || Agim ha una moglie e 4 figli, la più grande di 12 anni, il più piccolo di soli 18 mesi. Dal 4 ottobre tutta la famiglia rischia di finire per la strada. E’ infatti quella la data, casualmente coincidente con quella delle elezioni comunali, fissata per lo sfratto esecutivo. Una spada di Damocle che pende sulle loro teste da dicembre, da quanto la proprietaria della casa in cui vivono in affitto da 7 anni ha deciso di venderla. Da allora per papà Agim, originario del Kosovo ma cittadino italiano, è cominciato il calvario della ricerca disperata di un nuovo appartamento, per non far restare senza un tetto la sua famiglia. Una ricerca, dunque, senza risultati: il mercato privato ha prezzi troppo alti, anche se Agim ci ha raccontato con orgoglio di non aver mai saltato una rata dell’affitto. L’Ater avrà pronto un alloggio per la famiglia soltanto nella prossima primavera e tra Agenzia e Comune non è stato possibile trovare una sistemazione d’emergenza: i locali disponibili sono infatti troppo piccoli per 6 persone. Impraticabile poi, con 4 bambini piccoli, il suggerimento di recarsi al Teresiano. Quella di Agim è probabilmente la più numerosa, ma è soltanto una delle 800 famiglie che a Trieste rischiano di trovarsi nelle stesse condizioni. E’ stato il sindacato Usb a porre in evidenza il problema, nel pieno di una campagna elettorale – hanno detto – che i poveri sembra averli dimenticati. – Intervistati AGIM GAJRAKU (Servizio di Laura Buccarella)
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