Si è tenuta mercoledì 21 novembre la seduta della V Commissione consiliare dedicata all’audizione della RSU e dei sindacati del Comune di Trieste sulla proposta di nuovo Regolamento delle scuole dell’infanzia comunali deliberata dalla Giunta.
USB ha ribadito anche in tale sede la propria netta e argomentata contrarietà a detto provvedimento, che si pone in evidente contrasto con gli inderogabili principi di universalità, laicità e pluralità della scuola pubblica, nel tentativo di mutarne il volto all’insegna della discriminazione e dell’esclusione.
In particolare, USB ha rinnovato il proprio fermo dissenso relativamente all’introduzione della quota del 30% di bambine/i di cittadinanza non italiana per sezione, chiedendone il ritiro. Il tetto fissato dalla Giunta rappresenta infatti un criterio discriminatorio, che rischia di determinare l’esclusione dal servizio dei minori. Nessun regolamento può compromettere il diritto alla parità di trattamento e alle pari opportunità di accesso né può negare il diritto, inalienabile, all’istruzione ed educazione.
Le eventuali difficoltà create da barriere linguistiche si superano investendo in strumenti e progettualità dedicate e non certo imponendo quote d’ingresso che producono discriminazione ed esclusione e pregiudicano i diritti delle bambine, dei bambini e delle loro famiglie.
USB continuerà a mobilitarsi, mettendo in campo ogni iniziativa necessaria, per impedire la realizzazione di questa vergognosa operazione politica.
USB P.I. Comune di Trieste