“SINDACATO POMPIERI ARMATI”
contro
“PERSONALE S.A.T.I.”
I recenti colpi di mannaia del governo contro il pubblico impiego, (vedi legge N°122 del 30 luglio 2010) complici i sindacati confederali CGIL CISL UIL, nonostante il loro potere altamente penalizzante per tutti i pubblici dipendenti, stranamente, all’interno del comparto vigili del fuoco, sono colpi che destano preoccupazione solo tra i lavoratori del SATI.
Agli Operativi infatti, nonostante paghino le stesse gabelle che pagano tutti i pubblici dipendenti, un sindacato soldatesco, fa credere che con la ri-militarizzazione del Corpo, potranno usufruire dei benefici riservati alle forze armate in genere, ma che, per completare questo processo, devono estromettere (fortunatamente) dall’ipotetico contratto, il personale SATI.
Le finestre pensionistiche a scorrimento che ritardano di un anno il pensionamento, (vedi anche circolare INPDAP N°18 del 08/10/2010), generano il buonumore tra gli Operativi poiché il sindacato di truppa sta facendo credere loro che questo sia un provvedimento riservato solo ai SATI.
Il passaggio dal TFS al TFR e l’imposta del 6,91% sul TFR, un vero e proprio furto impunito e senza colpevoli è colpa dei sati.
Lo scippo del certificato di prevenzione, che apre la stagione dell’insicurezza nei luoghi pubblici impoverendo di funzioni e fondi il CNVVF è nulla confronto ai nuovi compiti e ai nuovi fondi che arriverebbero dalla militarizzazione.
Il limite massimo della pensione fissato a circa la metà del salario è anche questo nelle illusioni di chi crede riguardi solo il personale sati.
Addirittura tra gli operativi indottrinati dal sindacato militaresco c’è la ferma convinzione di non appartenere alla categoria dei PUBBLICI DIPENDENTI (…) pensate fino a che punto arriva la disinformazione. Il militare non deve sapere, deve solo obbedire.
Insomma, i provvedimenti contro il pubblico dipendente, pur causando gravissimi danni anche ai salari, le liquidazioni, le pensioni, la sicurezza sul lavoro eccetera del personale Operativo, lascia del tutto indifferente detto personale, poiché inebriato dal fantasmagorico sogno dell’allucinante e truffaldino sindacato delle armi.
Inutile dire che l’esclusione del personale SATI comporterebbe un cambiamento strutturale di tutti i servizi all’interno del comparto, con un letale aggravamento di un costo economico già oltre copertura, il tutto senza apportare alcun miglioramento funzionale all’operatività, anzi, allarmi allarmi: comporterebbe l’evidentissimo peggioramento costituito dalla trasformazione del vigile del fuoco in un vero e proprio militare che deve rispondere sempre “sissignore” a tutti i suoi superiori, anche quando dovessero sbagliare gravemente e mettere in pericolo l’incolumità e la vita di qualcuno (...).
Gli attuali vertici politici, maliziosamente tentati dall’idea di utilizzare i soldatini a strisce gialle in situazioni che indubbiamente esulano dal soccorso tecnico urgente, (ad es. come spruzzanti persuasori di disperati durante manifestazioni di protesta) trovano questa trasformazione assai interessante, ma come già detto, non ci sono fondi per tanto spreco e chissà se e quando ci saranno, inoltre, chissà se quando tra tanti anni dovessero esserci i finanziamenti, saranno ancora al potere gli stessi vertici, quelli per intenderci, che hanno la coscienza sporca e sono terrorizzati dal popolo inferocito perché affamato, inquinato, derubato.
Campa cavallo e aspetta che l’erba cresca dunque, ma per la fortuna di tutti quest’erba forse non crescerà mai, però nel frattempo, i SATI, che lontani dagli irriconoscenti colleghi Operativi avrebbero tanto da guadagnare, seppure impegnati a tempo pieno nel servizio di soccorso indiretto, dal sindacato armato sono considerati zavorre e reclamizzati come non degni dei propri salari, nientemeno, intenzionalmente responsabili del mancato conseguimento di questa insensata militarizzazione.
Ora è chiara ed evidente la prevaricazione di questo sindacato della guerra mondiale, nei confronti di entrambe le categorie: i SATI, capri espiatori di chi fa promesse che non può mantenere, sono TORMENTATI senza colpa alcuna mentre gli OPERATIVI vengono DISINFORMATI, ILLUSI e poi SPOGLIATI dei loro diritti e intanto che si aspetta una militarizzazione di chi sarebbe meglio non si militarizzasse mai, una categoria di dipendenti pubblici gravemente penalizzati (i Vigili del Fuoco), non reagisce ai tagli delle finanziarie poiché ha altro a cui pensare: c’è chi culla il sogno delle stellette e c’è chi fugge l’incubo della soldataglia.
L’Unione Sindacale di Base VV.F., il sindacato che ha sempre difeso tutte le categorie dei lavoratori del settore e attualmente l’unico che continua a battersi, non può permettere per niente al mondo che si continui a distruggere il CNVVF e si cerchi di trasformarlo in strumento ad uso e consumo del “politico” di turno, quindi biasimando chi si adopera con tanto impegno per dividere il personale ingaggiando le guerre fra poveri, promuove ogni lecita iniziativa a tutela della dignità, dei diritti e del salario di tutti i lavoratori e le lavoratrici di questo comparto, OPERATIVI E SATI di qualunque fede sindacale….