Come adulti, crediamo che la situazione attuale imponga di assumerci la responsabilità di lavorare insieme per il benessere e l’educazione dei bambini e delle bambine, valutando con occhi critici il contesto socio educativo italiano.
Da un lato osserviamo un crescendo di scuole dell’infanzia e nidi affidati ai privati, nidi aziendali, e improbabili servizi sperimentali, come tagesmutter e baby parking, gestiti da lavoratori/rici con contratti precari, che li espongono a una maggior ricattabilità ed a salari da fame, dall’altro questi servizi sembrano sempre di più parcheggi in cui i tempi di vita dei/lle bambini/e sono sottomessi ai tempi, ai luoghi e alle esigenze economiche dell’azienda.
Contemporaneamente è palpabile un progressivo disinvestimento economico per le scuole dell’infanzia ed i nidi pubblici da parte delle amministrazioni comunali, in linea con le politiche di governo. La qualità del servizio erogato resta ancora alta grazie alla professionalità e alla motivazione di chi ci lavora, ma le difficoltà crescenti e rischiano di mettere in discussione i diritti del personale e i diritti stessi dei bambini e delle bambine.
Governo e amministrazioni locali stanno attuando politiche di smantellamento di questi servizi attraverso l’aumento del numero dei bambini/e a parità di personale, la modifica del numero di bambini/e per adulto, la limitazione delle sostituzioni, il sottodimensionamento degli organici e il ricorso massiccio ai servizi privati.
Oltretutto si utilizza il fantasma della privatizzazione per negare al personale adeguati riconoscimenti professionali, o percorsi di riqualificazione verso la categoria D.
USB ha replicato a questo stato di cose intervenendo con azioni di lotta nelle principali città italiane: una lotta che non vuole preservare privilegi o chiedere reddito (seppure basso), ma valorizzare e potenziare l’offerta dei servizi educativi e scolastici pubblici.
Oggi questi focolai di resistenza vanno raccolti verso un momento di sintesi che faccia percepire – da Bolzano a Palermo – la necessità di un cambiamento di rotta a livello nazionale.
Per questo chiamiamo tutti i protagonisti dei servizi all’infanzia (bambini/e, genitori, lavoratori/rici di ogni ordine e grado) e quanti siano interessati a unirsi nella lotta insieme a USB per ottenere:
> maggiori finanziamenti per ampliare l’offerta del servizio scolastico educativo pubblico;
> inserimento degli Asili Nido all’interno dell’offerta formativa come servizio pubblico e non più come servizio sociale a domanda individuale;
> deroghe alle limitazioni riguardo l’assunzione di personale fino alla integrale copertura dell’organico necessario;
> avvio di percorsi di riqualificazione per tutto il personale del settore.