Ieri mattina ho avuto la possibilità di partecipare ad un convegno sulla sicurezza nel Lago di Garda. In questo lago, autorevoli gruppi di lavoro, stanno forgiando il primo regolamento condiviso da tre regioni ed altrettante province tra cui una autonoma, che disciplini tutte le attività che si svolgono in “acque interne”. E’ già, perché per i mari c’è già una autorità che, forte della sua storia, impone leggi e ne disciplina l’osservazione; è la Capitaneria di Porto. Per acque interne si intendono tutti quegli specchi d’acqua delimitati da territorio e quindi il Lago di Garda è tra questi ma, con molta probabilità si estenderà questo regolamento anche a quello Maggiore ed a quello di Como.
A questo convegno hanno espresso le loro posizioni tutte le persone in particolare i Gardesani che in qualche modo vivono il Lago, c’erano le autorità che si occuperanno di regolamentare le leggi e di applicarle ma anche il modo produttivo che in qualche modo non vuole “subire” passivamente ciò che il legislatore imporrà indirettamente anche al suo lavoro.
Da precisare che il gruppo di lavoro comprende indirettamente i Vigili del fuoco che pur essendo presenti a Bardolino per il territorio Veneto, a Salò per quello Lombardo e a Riva del Garda per quello del Trentino Alto Adige sono coordinati negli interventi dalla Capitaneria di Porto che ha sede operativa sulla sponda Lombarda.
In buona sostanza abbiamo a Verona una imbarcazione RAFF, una IA che non è più leggera, 3 moto d’acqua, un gommone di recente acquisto con sponda abbattibile, personale formato e preparato per l’utilizzo di questi mezzi e che rimane operativo 365 giorni l’anno di giorno e di notte ma, anche in questo caso, siamo a disposizione di altri enti che ci utilizzano e ci coordinano come meglio credono.
Eh si gentili colleghi, questa è per me e per chi leggerà queste poche righe una amara constatazione, dopo i sacrifici fatti per essere più pronti a qualsiasi scenario di intervento (E SIAMO GLI UNICI A NON AVER RICONOSCIUTA ALCUNA SPECIFICITA’) con corsi sempre più a costo zero, dopo il tempo libero che si toglie alla propria famiglia per fare i necessari mantenimenti, dopo essere stati persi per il c…. con le promesse elettorali post-terremoto con gli incrementi di organico, mezzi e fondi, dopo aver constatato che uno o più volontari possono sostituire un permanente per la composizione della squadra di intervento, dopo non aver battagliato affatto o quasi nulla (solo qualche sindacato..) per il riconoscimento di una misera indennità di imbarco, questo è tutto!
TUTTO dobbiamo fare e saper fare anche perché altrimenti ci si rimettono le penne, TUTTO ci è richiesto da una popolazione sempre più in balia dei risparmi economici imposti in nome di una vomitevole speculazione finanziaria, TUTTO dobbiamo ad una amministrazione composta da sempre più poltrone e prefetti a scapito di operativi, TUTTO, TUTTO ed ancora TUTTO, il “pompiere” fa!
Il controvalore di TUTTO, ho potuto constatare di persona, è solo l’utilizzo del pompiere quale manodopera specializzata a basso costo, oggi per fregiare la Guardia Costiera di risoluzione di qualsiasi intervento operativo e soprattutto in qualsiasi condizione atmosferica, domani magari l’Esercito per essere intervenuti con immediatezza a prevenire qualche disastro nucleare, poi la Protezione Civile per essere stati risolutivi in qualche calamità naturale ecc., sempre e solo sotto la supervisione di qualcuno più autorevole o …. autoritario …. chissà!
L’enorme valore aggiunto che NOI diamo all’amministrazione ingrata e mendace è incalcolabile, il Soccorso Tecnico Urgente che solo noi riusciamo a GARANTIRE sempre e comunque in ogni angolo d’Italia è l’unica speranza di una popolazione sempre più rassegnata ad ignorare la triste realtà e l’ancora più triste futuro che l’aspetta eppure il controvalore di TUTTO è e rimane a tutt’oggi NIENTE!.
NIENTE per il contratto, NIENTE per il riconoscimento del lavoro usurante, NIENTE per l’indennità amianto, NIENTE ecc ecc ecc