COMUNICATO STAMPA
“Scusate il ritardo”: così Sergio Bellavita, ex componente del direttivo confederale Cgil, ha salutato l’assemblea nazionale che questa mattina a Roma ha sancito l’ingresso nell’USB di numerosi dirigenti, quadri, eletti RSU provenienti da diverse organizzazioni della Cgil. Molti gli ex rappresentanti Fiom, fra cui i delegati alla FCA (ex Fiat) degli stabilimenti di Melfi, Termoli, Mirafiori e della Sevel.
“Un nuovo inizio”, il significativo titolo dell’assemblea, in cui sono state approfondite le ragioni della non facile scelta, riassunte in un documento conclusivo: “La Cgil ci ha dichiarati incompatibili Ebbene sì! Siamo incompatibili con chi colpisce i suoi delegati e le sue delegate che lottano nei luoghi di lavoro! Siamo incompatibili con una Fiom che espelle i suoi delegati più combattivi in Fca esponendoli alla rappresaglia di Marchionne! Siamo incompatibili con un sindacato che non è in grado di schierarsi contro il progetto renziano di attacco e riscrittura della Costituzione! Siamo incompatibili con una Cgil che consente passiva e complice la liquidazione del modello sociale!” (in allegato documento integrale).
Dunque, incompatibili ma non vinti, e pronti a contribuire al percorso per il rafforzamento del sindacato generale “di classe, democratico e conflittuale”, di cui oggi “c’è sempre più bisogno”.
Con queste nuove adesioni, l’USB diverrà il primo sindacato di base nel Gruppo FCA. Ma sono anche numerosi gli esponenti di altre organizzazioni della CGIL (FP, FILCTEM, FLC, SPI) che entrano, o si accingono ad entrare, nell’USB.
“Pensiamo che l’USB possa esser quella casa comune per tutti e tutte coloro che non si rassegnano al sindacalismo complice ed alle sue pratiche di peggioramento della condizione dei lavoratori. Si avvia un processo - ha detto Bellavita in assemblea - e noi vogliamo essere un esempio per tanti altri”.
“Questo progetto deve divenire maggioranza nel Paese - ha dichiarato Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo confederale USB – con la nascita dell’USB abbiamo scelto di uscire dalla nostra singolarità e con l’ultimo congresso abbiamo deciso di superare l’esperienza del sindacato di base, per dare vita ad un sindacato generale e confederale, un sindacato di massa e di classe, che comprenda anche quella confederalità sociale che intercetti nei territori anche i soggetti della precarietà, del non lavoro e di chi lotta per il diritto all'abitare”.
“Sulla nostra nuova piattaforma, che rivendica lavoro e stato sociale, e per cacciare il Governo Renzi, che sta distruggendo la nostra Costituzione, proclameremo lo sciopero generale il prossimo autunno a ridosso del referendum costituzionale”, ha concluso Leonardi.