La loro prima volta risale al luglio 2013 quando suggellarono l’accordo (insieme a Cisl e Uil) su Expo consegnando all’aspirante sindaco di Milano la liceità di far lavorare gratis più di 18.000 giovani, senza alcuna garanzia, anticipando in qualche modo la legge ammazza-diritti: il Jobs act!!!
Tale unione si rinnovò nell’ottobre 2015, quando la Camusso pensò bene di convocare il Direttivo Nazionale della sua Confederazione proprio all’interno dei padiglioni Expo, decretandone così l’assoluta legittimità e lasciando per sempre alle sue spalle la scia di critiche sul modello derogatorio che Expo ha rappresentato.
Oggi, a 10 giorni dal ballottaggio per l’elezione del sindaco a cui verranno assegnate "le chiavi della città", la Camera del lavoro di Milano diventa il luogo per la volata finale, il luogo simbolico dove convincere gli iscritti, e non solo, che il candidato-manager, uno dei 2 rappresentanti del capitalismo nostrano, diventi il loro “padrone” con tanto di voto certificato.
Ancora una volta, la vergogna non ha limiti. La CGIL si rende protagonista della normalizzazione tra destra e sinistra, della sudditanza al primato del mercato e ancora una volta i lavoratori vengono dati in pasto alla governance privatistica che rottama diritti e tutele
USB, in coerenza con tutte le iniziative assunte contro le logiche con le quali è stata gestita EXPO 2015, condanna l’ennesimo palese episodio di svendita di diritti e dignità dei lavoratori, in una situazione che, anche a Milano, evidenzia una contrapposizione solo apparente tra due candidati sindaco che rappresentano due facce della stessa medaglia. Entrambi sono, infatti, espressione delle medesime logiche, improntate alla sottrazione di diritti a lavoratori e cittadini, così come al processo di smantellamento dei servizi pubblici e del loro trasferimento a soggetti privati che li gestiscono nell’esclusiva ottica del profitto.
USB LOMBARDIA
Aderente
alla FSM