Cari presidente del Consiglio, ministro dell’Interno, ministri e sottosegretari tutti, a parole siete sempre molto carini. Nei fatti contiamo per voi zero virgola. È per questo che noi Vigili del Fuoco Usb vi comunichiamo la decisione di dichiarare lo stato d’agitazione e vi annunciamo contestualmente la volontà di promuovere lo sciopero nazionale della categoria.
Siamo stati fin troppo pazienti e voi fin troppo distratti. Così eccoci qui a ricordarvi che il contratto collettivo nazionale di lavoro è ormai un’esigenza, oltre ad essere un diritto negato da troppo tempo alla nostra categoria. Con la legge di bilancio 2017 si era intravista lablanda intenzione di aumentare il nostro stipendio, assumere personale, riformare le carriere. Abbiamo invece scoperto che si trattava solo di un espediente per aumentare il divario economico tra la base e la dirigenza a favore di quest’ultima, complici i sindacati concertativi.
Tutto questo in uno scenario gravosissimo, più del “solito”, che tanto per dirne una da qui in avanti risentirà in maniera per noi devastante della soppressione del Corpo Forestale dello Stato, mettendo in crisi l’impianto di soccorso. Si ricorrerà allo straordinario, noi andremo incontro al sovraccarico di lavoro che produrrà fatalmente una risposta scadente e aumenterà il rischio di infortuni.
Alla luce dell’attuale CCNL che impone le 36 ore settimanali e del DPR del 7 maggio 2008, i lavoratori verrebbero costretti a prestare una mano d'opera altamente specializzata a 7€ ora. Non bastasse, il rapporto cittadino/soccorritore sarebbe ancor più squilibrato di quanto lo sia oggi (un vigile del fuoco ogni 16.000 abitanti anziché uno ogni 1000) per effetto dell’allargamento delle competenze agli incendi boschivi.
Dichiariamo lo stato di agitazione nazionale perché:
- non siamo d’accordo con il riordino delle carriere e la distribuzione economica contenuta nel preaccordo firmato con i sindacati consenzienti. È palese la volontà dell'amministrazione di usare/abusare dei lavoratori del CNVVF per poi “gettarli” nel baratro del cambio del regime pensionistico che va dagli attuali 57 anni ai 66 anni prospettati dal nuovo impianto;
- palese è l'attacco all'orario di lavoro generalizzato attraverso l'uso distorto dello strumento disciplinare;
- la vetustà del parco automezzi e il pietoso stato in cui versano molte sedi di servizio gravano sempre più sullo stato di disagio della categoria (necessita un piano di messa in sicurezza di tutte le sedi VF dal rischio sismico);
- è chiaro l’intento di stravolgere l'impianto generale di soccorso ponendo un forte freno alla necessaria politica di assunzione e di ricambio generazionale del CNVVF ormai ridotto all'osso (CHIEDIAMO LA MESSA IN ATTO DELLA RISOLUZIONE FIANO);
- c’è l'esigenza di dover riqualificare tutti i lavoratori che in questi ultimi anni senza CCNL hanno subito un sovraccarico di lavoro dettato dalla “valanga” di circolari emesse che hanno determinato le regole di movimento ma non d'ingaggio (I LAVORATORI TUTTI DEL CNVVF ATTUALMENTE NON HANNO CARRIERA E COMPENSO ECONOMICO ADEGUATO);
- la politica interna sulla sicurezza sui luoghi di lavoro non esiste, malgrado le continue promesse, L’UFFICIO CENTRALE DEL DL 81 è ancora un miraggio;
- manchiamo di un Osservatorio Medico sulla salute dei Lavoratori VF (vedi problema esposizione diretta con sostanza contenenti Amianto e altri agenti nocivi) capace di formulare quelle pratiche necessarie per il riconoscimento di patologie ed il relativo monitoraggio della salute del corpo nazionale. Atto anche al riconoscimento della CATEGORIA ATIPICA PARTICOLARMENTE ED ALTAMENTE USURANTE (studio/riconoscimento delle patologia professionali e Stress Correlato) e i relativi Tempi di Vestizione.
Un capitolo a parte è l’Opera Nazionale Assistenza ormai diventata terra di “sciacallaggio”. Vera “parentopoli” gestionale priva di chiarezza alcuna, di fatto snaturata della sua funzione “morale” (a fronte del fatto che il CNVVF non ha l'INAIL) verso un indirizzo gestionale privato. Abbiamo scritto ed abbiamo riscontrato situazioni sconvolgenti che ricadono sulle tasche di tutti i lavoratori e che a nostro avviso sono da indagine della procura della repubblica. Attendiamo ancora risposta da parte del Governo.In ragione di quanto esposto, e di altro che ci riserviamo di esporre nella sede opportuna, dichiariamo lo stato di agitazione nazionale e chiediamo l’immediata applicazione della normativa vigente.USB Vigili del Fuoco Nazionale
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