Metti la solita voglia di apparire efficienti quando invece si vuole distruggere quel poco di funzionale che resta, metti la solita voglia di privatizzare fregandosene dei bisogni della gente, metti un ministro che appoggia queste logiche, metti un governo con un “capo” che lo guida senza alcun obiettivo sociale, metti una città come Napoli che sta cercando di risollevarsi ma che è ancora preda di illegalità e povertà diffusa, metti una caserma dei vigili del fuoco che risulta morosa ...... scuotere bene i vari ingredienti con lo shaker per amalgamarli e renderli “compatibili”tra loro...... sicuramente il cocktail che viene fuori è fatto di scontata drammaticità, di rassegnazione, di silenzio.
Costretto alla chiusura, perché fatiscente e fuori dalla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, non più idoneo ad ospitare i Vigili del Fuoco: questa la sentenza! Lo storico distaccamento Orientale, ex tiro a segno borbonico, chiude dopo 50anni rischiando di far sparire, in pochi anni, la memoria di un luogo molto importante per lavoratori e cittadini.
Il distaccamento Orientale è stato per moltissimi anni sede della colonna mobile di Protezione Civile, pronta per la partenza immediata in caso di un’emergenza straordinaria come terremoti, alluvioni, frane, grandi e gravi incidenti, ed è stata la sede del glorioso gruppo sportivo delle Fiamme Rosse, fucina di molti campioni. Ma in via Arenaccia n. 234 (Largo Caduti dei Vigili del Fuoco) cala il sipario e sarebbe potuto calare anche il silenzio e la rassegnazione.
E invece NO! Questa volta non è andata così!
Perché c’è una Napoli che reagisce organizzando spontaneamente un presidio di cittadini e associazioni del territorio allo scopo di salvare il distaccamento dal trasferimento e solidarizzare con i Vigili del Fuoco che da anni intervengono in soccorso non solo del quartiere, ma di una grande parte della città.
«I Vigili del Fuoco non si toccano». Queste le parole impresse su volantini e striscioni durante il flash mob organizzato due giorni fa E a cui ha partecipato USB, scesa in strada insieme ai cittadini contro la chiusura della caserma di via Arenaccia.
Chiudono le caserme dei vigili del fuoco con la scusa della manutenzione per cui sono stati stanziati 75 milioni per tutto il paese ma dei quali è stata utilizzata solo una piccola parte, vogliono privare il territorio di una caserma che gestisce molti uomini e mezzi, senza contare che Napoli ha molte difficoltà dal punto di vista urbanistico ed in questo modo si complica la capacità di intervento e assistenza.
Tolgono a Napoli un presidio di legalità in un 'area cittadina a rischio criminalità e abbandonata spesso dalle istituzioni, hanno detto alcuni anziani che hanno partecipato alla manifestazione.
Ivo Poggiani, presidente della Terza Municipalità denuncia i paradossi delle nostre istituzioni: “la caserma è sotto sfratto. Cinquant'anni di servizio al territorio che finiscono oggi perché il ministro degli Interni Angelino Alfano non paga il fitto da anni alla Città metropolitana. Mentre il buon ministro viene a fare passerelle a Napoli sulla questione sicurezza, si continua a sparare in tutta Napoli. Episodi di criminalità e violenza crescono sia alla Sanità che ai Colli Aminei. E il ministro cosa fa? Chiude uno dei pochi presidi di sicurezza sociale sul territorio”.
Poggiani nella giornata di ieri ha fatto parte della delegazione USB presente al tavolo ministeriale, a Napoli, dove i vertici del Dipartimento dei Vigili del Fuoco sono arrivati dopo la manifestazione.
Il capo dipartimento ha usato parole che non lasciano speranza al distaccamento storico di Napoli. Ma la delegazione USB e il presidente Ivo Poggiani hanno spiegato il vero valore della presenza dei vigili del fuoco e l’importanza, anche strategica oltre che sociale di un presidio proprio in quella zona.
Abbandonare quella struttura equivale a regalare alla camorra un punto strategico dove piazzare i sui interessi e a far sentire meno sicura la gente di Napoli: questo è molto più importante che dare seguito ad un progetto scellerato che si chiama “riordino” del Corpo dei Vigili del Fuoco.
Per questo durante l’incontro USB ha chiesto l’apertura di un tavolo tecnico/politico dove istituzioni, cittadini e sindacato ragioneranno insieme nel tentativo di riportate i vigili del fuoco In via Arenaccia n. 234.
E' in queste occasioni che si misura e si tocca con mano l'utilità sociale di un sindacato come USB. Un sindacato generale deve essere per sua natura collegato all'ambiente in cui si muove, alle donne e agli uomini che vivono il territorio e le sue contraddizioni, che lottano per i propri diritti e per costruire una società migliore.
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