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Unicoop, Usb ribadisce l’insufficienza delle proroghe a settembre

Nazionale,

Qualsiasi rinnovo di contratti e accordi deve essere in un tempo congruo ad uscire dalla fase emergenziale

Nel pomeriggio di ieri, Usb ha incontro in video conferenza Unicoop Tirreno per discutere del rinnovo dell’integrativo aziendale sul tavolo anche la scadenza prossima di fine mese dell’accordo del 2017.

Unicoop ha aperto l’incontro con una breve sintesi del contenuto del Decreto Rilancio, approvato alcuni giorni fa e pubblicato nella data di ieri, 20 Maggio, in Gazzetta Ufficiale.

L’azienda ha confermato gli incassi positivi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per i mesi di Febbraio e Marzo, mentre risulterebbero in negativo i mesi di Aprile e Maggio.

Le perdite maggiori vengono riscontrate nei fine settimana nei punti vendita situati in zone turistiche.

Unicoop ha espresso la necessità di riprendere la discussione in merito alla trattativa aperta nel 2016, che portò all’accordo dell’anno successivo e ad una riduzione del costo del lavoro.

Costo del lavoro che, in percentuale, secondo l’azienda è comunque aumentato.

La proposta di Unicoop è una proroga dell’accordo del 2017 fino a settembre 2020 ed, entro quella data, deve essere conclusa anche la discussione dell’integrativo, pena la sua disdetta.

Usb ha esortato Unicoop a rivedere il limite fissato per settembre, pochi mesi, appena successivi all’emergenza sanitaria, non sono sufficienti per trattare i temi fondamentali del salario e dell’orario di lavoro. E’ necessaria una proroga dell’accordo del 2017 per tutto il tempo necessario al superamento della fase emergenziale.

Usb esprime la totale contrarietà alla disdetta dell’integrativo, trovando sconcertante una simile minaccia da parte di Unicoop. Questa infatti significherebbe scaricare totalmente sui lavoratori i costi della pandemia e del successivo recesso economico. Lavoratori che, ricordiamo, hanno operato e continuano a farlo esposti ad “alto rischio”, garantendo si l’approvvigionamento primario ai consumatori, ma anche i profitti all’azienda.

Usb continua ad essere disposta al dialogo, ma non verrà accettata alcuna imposizione né minaccia che possa significare un ulteriore peggioramento dei diritti dei lavoratori in termini di salario, di orario e di sicurezza.

 

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