In molte città italiane si sono aperti oggi, venerdì 4 maggio, i banchetti per la raccolta delle 50.000 firme necessarie a presentare le leggi di iniziativa popolare secondo le nuove regole introdotte dal Parlamento. Dopo lo straordinario successo al referendum del 4 dicembre 2017, che ha respinto il tentativo di modificare in pejus la nostra Costituzione, oggi si apre una nuova fase di pulizia della Carta fondamentale.
Il pareggio di bilancio, introdotto all’articolo 81 prevede sostanzialmente che le uscite non possano superare le entrate dello Stato. In tal modo si impedisce di sostenere quelle spese che pure sono necessarie a sostenere l’economia e le famiglie italiane. Figlie del pareggio di bilancio sono scelte politiche quali ad esempio la spending review o i patti di stabilità che impediscono da anni alle Regioni di sostenere le spese per una sanità efficiente e al passo con le esigenze delle popolazioni.
Altrettanto importante la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare che introduce il referendum approvativo di norme quali i Trattati Internazionali nel nostro ordinamento, referendum oggi esplicitamente vietati perché le materie di rilievo internazionale non ricadono tra quelle oggetto di consultazione popolare.
Mentre le forze politiche fanno marcia indietro nel loro anti-europeismo di facciata, la USB mantiene intatta la propria valutazione in merito alla necessaria rottura della gabbia dell’Unione Europea e ai diktat che questa ha imposto ai vari stati membri come nel caso del pareggio di bilancio.
I banchetti aperti a Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, Pisa, Bari, Potenza e Catanzaro raccoglieranno le firme anche domani, accompagnati dalla mobilitazione di tutta l’Unione Sindacale di Base. L’iniziativa sarà replicata venerdì prossimo, allargando la platea dei centri interessati.
Unione Sindacale di Base
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