Il ddl avanza. La Gelmini è serena, la piazza non la turba, dai piani alti quasi non si sente. Gli studenti in corteo sono una minoranza di fuoricorsodisinformati, i ragazzi seri sono a casa a studiare ed ad impegnarsi per uscire con il massimo dei voti.
Solo per questi ultimi si apriranno le strade dei contratti a chiamata, degli stage gratuiti, dell’apprendi(poco)stato, dei co.co.co. e co.co.pro.fitti (altrui), dei tempi determinati interminabili.
I migliori forse troveranno spazi consoni alla loro preparazione nelle ambite postazioni dei call center: “buon giorno sono Marco (ho una laurea ed una laurea specialistica, che ora si chiama magistrale chissà perché, due master di II livello ed una specializzazione) le interessa risparmiare un centesimo al minuto sulle telefonate extraurbane?”.
Per gli studenti in piazza si preparano soluzioni didattiche collaudate con i No TAV, i No quote latte, i No discariche nei parchi naturali ed altre forme di Noglobalismo insurrezionale.
Gli scontri dei giorni scorsi sono stati solo un tiepido assaggio. Si può e si deve fare di più per chi attenta all’ordine pubblico e costituzionale, per chi disturba la calma piatta e l’ottimismo nazionale. Dalla sete di sapere, all'assetto anti sommossa:
118 politico per tutti!
Non sarà facile perché anche il servizio sanitario è in emergenza, come la scuola, i trasporti, il lavoro, il sistema previdenziale ed assistenziale, ecc.
Ma per i giovani la politica è sempre pronta al sacrificio (dei giovani …).
Gli studenti resisteranno.
E’ vero, il decreto Gelmini è quasi una scusa, c’è di più e c’è di peggio e questo è il loro momento per dirlo ed anche il nostro, non lasciamo che ci tolgano il diritto di manifestare, di protestare e di cambiare:
AVANTI!
USB Università avvia le procedure per lo sciopero generale del settore
e torna in piazza accanto agli studenti
Massimo Argenziano (USB Università di Genova)