Il sindacato Usb Vigili del Fuoco con una lettera al Ministro dell'Interno Matteo Salvini, al Sottosegretario Stefano Candiani e al Capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco espone il problema della "corposa quanto importante carenza" nell'organico operativo. A rischio, per il coordinamento nazionale Usb VVF, la "chiusura provvisoria di alcune delle sedi di servizio distribuite nelle varie province". Dal qui l'appello del sindacato a "Dire no al progetto di riordino delle dotazioni organiche".
In particolare in Sicilia sono emerse "rilevanti questioni determinate dalla carenza di risorse umane in cui versano i Comandi Provinciali VV.F. di cui si chiede l'ampliamento di organico. Per fare questo si deve alzare la categoria dei comandi. Problema già spiegato dal coordinatore regionale Usb VVF Carmelo Barbagallo. Sotto la lente d'ingrandimento ci sono i comandi di: Palermo, Siracusa, Agrigento, Trapani, Messina, Enna, Caltanissetta, Ragusa e Catania.
Le altre criticità riscontrate sono:
- l’apertura di nuovi presidi permanenti da individuare e già individuati;
- l'istituzione del distaccamento portuale di Gela;
- il completamento della struttura individuata come polo didattico presso il Comando di Palermo, Nord2; Palagonia, Roccalumera
- la disapplicazione dei controlli di sicurezza per il personale impiegato presso i distaccamenti aeroportuali;
- l'assegnazione delle Risorse Finanziarie per far fronte alle esigenze prioritarie che ad una Regione come la Sicilia competono in virtù della peculiare quanto avversa posizione geografica rispetto al resto d’Italia;
- l'assegnazione di nuovi mezzi di soccorso, anche portuali, attraverso una dettagliata pianificazione sulla vetustà del parco macchine e mezzi speciali tra i più anziani e consumati del resto del paese e contestuale distribuzione territoriale che dovrà interessare tutti i Comandi della Regione Sicilia.
Nell’ambito della posizione geografica distinta da reali peculiarità con rischio idrogeologico, vulcanico, industriale e sismico, abbiamo chiesto l’istituzione di un piano di programmazione dei rischi e relativa copertura finanziaria per far fronte alle Emergenze caratterizzate dal principio della certezza per le quali le strutture competenti in ambito Nazionale ne hanno pianificato l’avvenimento contrassegnandone gli eventi con dati certi. La realtà operativa del Comando di Catania è tra le più complesse d’Italia, per la presenza di insediamenti industriali di terziario avanzato, di un moderno aeroporto, quarto nel paese per traffico passeggeri e merci, di un ambito portuale passeggeri e merci e a ciò si aggiungono rischi non indifferenti che incombono sul territorio orientale della Sicilia definito ad alto rischio ambientale, sismico e vulcanico, emergenze affrontate nel 2018 tutte in successione, con grossi sacrifici da parte dell'esiguo personale.
USB ricorda che, "il comando etneo è il terzo per numero di interventi, soffre di una annosa carenza di personale, circa 128 unità a vario titolo, aggravatasi con il taglio di una componente fondamentale ed insostituibile all’interno del CNVVF quale è stato il personale Vigile Discontinuo-Volontario (di cui ci auspichiamo l'assunzione, così come con il concorso 250 posti) sicuramente potrebbe colmare le annose lacune in ambito nazionale.
Il sindacato ha ricordato le carenze del Comando di Catania messo a dura prova dagli incendi in varie parti della città e in modo particolare da quello della Playa. L'evento poi è stato minimizzato dal Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Fabio Dattilo. Ricordiamo anche le tre vittime in servizio nel corso degli ultimi 5 anni. "La Sicilia non è una regione, ma un piccolo stato dentro una regione che per anni è stata abbandonata dalle istituzioni; è tempo di fare qualcosa e rimettere in fila le priorità. Per questi motivi, la scrivente, ha deciso di chiedere ai vertici del CNVVF la procedura per l’attuazione di un tavolo crisi sulla condizione siciliana da tenersi al Dipartimento.