La prosecuzione del taglio del cuneo fiscale è una misura insufficiente e volatile che costituisce lo strumento per eludere la questione salariale.
Sarebbe stato sufficiente un semplice decreto che obbligasse i contratti ad allinearsi al costo della vita per dare una risposta a milioni di lavoratori e lavoratrici ed avere a dispozione un pacchetto di miliardi da indirizzare al potenziamento dei servizi pubblici, alle assunzioni stabili nella pubblica amministrazione e alla riapertura dei contratti pubblici con aumenti adeguati.
Usb ha anche contestato l'avvio di una riforma fiscale non orientata a una tassazione progressiva né a colpire i grandi patrimoni.
Per tutte queste ragioni Usb ha confermato lo sciopero generale del pubblico impiego del 17 novembre e la mobilitazione in tutte le altre categorie per rivendicare forti aumenti salariali (300 euro netti in busta paga) nei prossimi rinnovi contrattuali.
Unione Sindacale di Base