L’Unione Sindacale di Base ha scritto al ministro Giuliano Poletti per sostenere e rinforzare la denuncia del sindacato forense MGA – Mobilitazione Generale Avvocati - che segnala come migliaia di giovani avvocati, in forza presso gli studi forensi, siano costretti in condizioni di vero e proprio sfruttamento con redditi annuali che non superano i 18 mila euro lordi e che in molti casi si collocano al di sotto dei 10mila.
Questi professionisti sono costretti a una condizione di totale precarietà, poiché non vengono riconosciuti come lavoratori dipendenti né possono sfuggire all’assenza di tutele in cui li getta la condizione forzata di lavoratori autonomi a partita IVA.
All’interno degli studi dei professionisti si annida una generale e per troppo tempo taciuta forma di sfruttamento dei lavoratori. Si tratta di professionisti che prestano la propria attività in favore del titolare dello studio e che non beneficiano di alcuna forma di tutela. Si tratta di lavoratori per lo più non contrattualizzati, formalmente autonomi, “liberi professionisti a partita IVA”, in realtà dipendenti del titolare dello studio.
Tali lavoratori, di fatto subordinati, che non hanno diritto a ferie, malattia, permessi e congedi parentali, spesso non hanno una retribuzione neppure assimilabile al c.d. equo compenso. Si tratta di lavoratori dipendenti ma senza le tutele di questi ultimi, con tutti i rischi e gli obblighi fiscali e previdenziali di un datore di lavoro. Lavoratori costretti a orari disumani e a ritmi molto intensi per redditi mensili che non raggiungono i mille euro.
Allargare la sfera dell’azione sindacale al lavoro autonomo è da tempo un obiettivo dell’azione di USB, che nel suo ultimo congresso ha dato vita a SLANG come organizzazione di tutti i giovani lavoratori che non sono inquadrati nel contratto classico di lavoro dipendente. Con l’avvio della collaborazione con MGA si pone in essere una interessante sperimentazione di azione sindacale in un settore del tutto privo di tutele.
Unione Sindacale di Base