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Federazione Regionale

USB: CENTINAIA IN CORTEO A SALERNO PER IL LAVORO DIGNITOSO E SICURO

Napoli,

Centinaia i lavoratori che questa mattina si sono radunati a Salerno, in Piazza Vittorio, per partecipare al corteo e urlare a gran voce “basta ai ricatti sui luoghi di lavoro”. L’USB è scesa in piazza per pretendere lavoro sicuro e dignitoso, contro ogni forma di sfruttamento, precarietà e schiavitù che subiscono le lavoratrici e i lavoratori nella loro quotidianità. Contro la guerra e le spese militari.

Sono 220 i lavoratori che hanno perso la vita sul luogo di lavoro, questo è il numero di sangue che accompagna il Primo Maggio secondo l'Osservatorio indipendente di Carlo Soricelli.

Una strage di lavoro alimentata dal ricatto e dalla precarizzazione dei contratti di lavoro, complice il jobs act e l'eliminazione dell'art.18.

Gli infortuni e le morti sul lavoro sono frutto di un apparato repressivo inadeguato all'entità del fenomeno. Pochi gli ispettori e leggi inapplicate. Il testo unico 81/2008 è stato depotenziato nel suo impianto dopo pochi mesi dalla sua approvazione. Sono intervenute modifiche all'apparato sanzionatorio apportate dal D.Lgs 106/09, per le quali è stata aperta una procedura d'infrazione europea ai danni dell'Italia.

I principali responsabili sono CGIL - CISL e UIL che con la loro sudditanza al PD e alle politiche liberiste della BCE e dell’Unione Europea hanno lasciato che si cancellassero anni di lotte e conquiste sindacali senza che ci fossero adeguate mobilitazioni sindacali unitarie che contrastassero quelle scelte.

Il primo maggio è la data da cui ripartire per rivendicare maggiori garanzie contrattuali e, soprattutto, sicurezza sui luoghi di lavoro. Bisogna che le lavoratrici e I lavoratori riconquistino forza, potere e coraggio. Bisogna riprendere la strada del conflitto e della mobilitazione popolare.

L’Unione Sindacale di base rivendicherà con forza le ragioni del mondo del lavoro per rompere la gabbia della concertazione e della complicità, per una vera e piena democrazia sindacale, contro l’attacco al diritto di sciopero.