La nomina di Marcella Crivellenti ha gettato nella delusione e nella rabbia i dipendenti, che dopo l'assemblea generale tenutasi venerdì 5 ottobre, hanno proclamato lo stato di agitazione.
Dopo gli ultimi due anni di lotte e disagi, una nomina così ingiustificata mina concretamente le sorti di rilancio della Fondazione. I dipendenti e le OO.SS faranno tutto quanto in loro potere per dissuadere TUTTI da questa decisione.
Società civile e pubblico hanno già iniziato a manifestare la loro solidarietà concreta al Teatro.
L'associazione “Casa dei Diritti” offre piena e gratuita tutela legale ai Lavoratori, con un comunicato forte e diretto. Solidarietà umana arriva anche dal Teatro Stabile di Sardegna, nella sua Dirigenza, per il delicatissimo momento che la Fondazione sta attraversando. E non ultimo, sostegno anche dal Pubblico, che in questi giorni assiste entusiasta al nuovo allestimento di Nabucco.
E' evidente il fallimento della politica, segno inequivocabile di un'incapacità ad affrontare temi etici, civili, di interesse pubblico, come la Cultura in questo caso.
La cosa sconvolgente è che questo silenzio non ha dietro nulla. Solo indifferenza ed ignoranza verso un mondo che non si è voluto conoscere in questi anni travagliati. Si sono avute solo isolate e spesso contraddittorie prese di posizione di alcuni suoi esponenti. Questo aumenta la già siderale distanza con le esigenze della gente comune, che porta in questo caso dei Lavoratori nuovamente sul piede di guerra, per dover dimostrare ancora una volta di essere rimasti inascoltati,per primi dal loro Presidente e CdA.
La Scrivente, dietro la scelta “distratta e solitaria” del suo Presidente vede innanzitutto una vera e propria debacle per il suo mandato e della politica sarda.
Ma l'approvazione tempestivamente giunta da parte dall'eminenza grigia del ministero, Salvatore Nastasi, getta un ombra tangibile e sinistra, rivelando se mai ce ne fosse bisogno un piano nazionale di destrutturazione delle Fondazioni lirico sinfoniche. Il progetto di cui Nastasi è da tempo palese promotore, è quello di smantellare piano piano le Fondazioni. Partendo dalle più deboli evidentemente. Cercando di innescare una guerra di qualità fra loro, con dei distinguo già concreti, fino a snaturarne la natura e a trasformarle in qualcosa di diverso, come nel caso di Cagliari.
La USB difende e sostiene con forza i Lavoratori e la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari: i dipendenti sono uniti nella lotta per rivendicarne le peculiarità statutarie e assicurarsi una Dirigenza degna di questo nome, per requisiti e progettualità: non è loro compito indicare un nome piuttosto che un altro ma è nel loro diritto pretendere di essere guidati FINALMENTE da un professionista capace.