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“Le norme previste dal decreto del presidente della Repubblica DPR 90/2010 che disciplinano il servizio di mensa presso l’amministrazione centrale del Ministero della difesa (e presso comandi, corpi, reparti, unità, distaccamenti militari) all’arsenale di Taranto sono state violate”. È quanto afferma il coordinamento provinciale dell’Usb Difesa in una lettera al direttore di Marinarsen, Salvatore Imbriani, responsabile del procedimento. Il nodo della contestazione è la nomina avvenuta qualche giorno fa della Commissione preposta all’attività di preselezione delle ditte ritenute idonee per la partecipazione a gare pubbliche, cioè dell’atto con cui lo stesso Imbriani ha disposto che, l’attività relativa alla preselezione delle ditte ritenute idonee, sia espletata da apposita Commissione, come prevede l’articolo 479 del Decreto sopracitato.
“La legge prevede che per la gestione della mensa, sia costituita una commissione amministrativa, che dura in carica tre anni, composta di personale militare e civile in forza all’ente o reparto, e che debba svolgerein particolare, le seguenti funzioni: determinare il pasto, proporre gli acquisti, vigilare allo scopo di segnalare irregolarità, guasti, inadeguatezze tutte imputabili al gestore del servizio – si legge nella lettera -. Come tale pensiamo che la composizione di un organo così fatto, con delle caratteristiche così precise, debba rispondere a criteri fondati sulla trasparenza e il buon andamento della pubblica amministrazione. Cosa che non è avvenuta assolutamente in occasione delle nomine in oggetto. Scelte che contestiamo fortemente essendo derivate, quasi esclusivamente, da accordi sottobanco con alcune rappresentanze sindacali. Ciò che vogliamo rilevare con la nostra ferma presa di posizione è che la legge è stata violata, perché essa ci parla di dipendenti militari e civili, non di rappresentanti sindacali. Inoltre, all’interno dell’organo, non sono state previste figure femminili, in violazione di quanto dispone la legge sulle pari opportunità negli enti pubblici. L’unico parametro considerato nella nomina è stato il voto riportato da ogni rappresentanza sindacale nelle recenti elezioni delle Rsu che si sono tenute in Arsenale. Una logica sbagliata, perché costituisce un ulteriore elemento di disparità di trattamento nei confronti delle organizzazioni sindacali. Abbiamo chiesto, pertanto, non solo di acquisire i verbali delle riunioni della Commissione appena costituita, ma ci riserviamo di far valere anche in altre sedi le nostre ragioni”.
Intanto mercoledì 30 novembre dalle ore 14, il personale civile della difesa manifesterà sotto il Parlamento.
Riconoscimento della fondamentale funzione del personale civile all’interno del Ministero Difesa con il controllo democratico sugli armamenti e sulle demilitarizzazioni di manufatti obsoleti e pericolosi; sblocco del turn-over del personale agendo anche sul ripristino delle scuole allievi operai, con la programmazione di assunzioni a tempo indeterminato; assunzione di tutti i lavoratori precari ed interinali; stabilizzazione dell’AID ( Agenzia Industrie Difesa) all’interno del Ministero; definitiva soluzione dell’attribuzione dei benefici economici e pensionistici per gli addetti ai lavori insalubri e ai polverifici; utilizzo da subito della quota parte dei risparmi derivanti dal riordino degli enti, per alimentare un fondo che sia strutturale, fisso e continuativo, denominato specificità, che riconosca compiti e funzioni della componente civile; contrattare le ricadute dei processi di riorganizzazione legati al riordino dello strumento militare e riconoscere il confronto sindacale su tutte le parti che interesseranno il personale civile; applicare le norme per il pensionamento antecedenti alla cosiddetta «riforma Fornero» a tutto il personale civile che dovesse essere considerato in esubero; assicurare riduzione effettiva degli sprechi e trasparenza alla collettività: queste le richieste.
Unione Sindacale di Base – DIFESA