All'Istituto Majorana-Cascino di Piazza Armerina (Enna), durante lo svolgimento di un'assemblea studentesca autorizzata dalla dirigente scolastica sul tema della legalizzazione della cannabis, si è verificato un blitz della polizia.
La dirigente scolastica, Lidia Di Gangi, che al momento era fuori sede, ha spiegato attraverso la stampa di essere stata contattata al telefono da un ispettore di polizia, che le chiedeva se l’assemblea fosse autorizzata, avendo loro ricevuto una segnalazione dalla Questura di Enna. Ma nonostante la dirigente scolastica avesse comunicato che l'assemblea studentesca fosse stata autorizzata, dopo la telefonata le studentesse e gli studenti organizzatori dell'assemblea sono stati identificati.
Tutto ciò non fa che accrescere la condanna di un blitz che si configura come un vero e proprio atto intimidatorio nei confronti di tutta la scuola, non solo delle studentesse e degli studenti, considerato oltretutto che il tema della legalizzazione della cannabis è all’ordine del giorno nel dibattito pubblico e istituzionale, e non risultano invece blitz della polizia nelle aule parlamentari. Quindi, è gravissimo che non se ne possa liberamente discutere dentro una scuola pubblica statale durante una assemblea studentesca di istituto.
Ci chiediamo cosa o chi abbia sollecitato la Questura di Enna ad effettuare questo blitz nella scuola di Piazza Armerina. E nello stesso tempo denunciamo il chiaro e incessante aumento dell'attacco contro la libertà di scelta delle studentesse e degli studenti, attacco che si concretizza anche attraverso i PCTO, ex Alternanza Scuola Lavoro, che in Sicilia vengono effettuati anche nelle caserme e presso la base NATO di Sigonella, e la crescente repressione delle lotte studentesche.
USB Scuola