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Editoriale

USB e le altre O. S. denunciano le fake news sulla negoziazione del contratto del personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Roma,

La prosecuzione del negoziato del contratto del personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri prevista in ARAN per il prossimo 29 gennaio è oggetto da parte dei Media, di una serie di clamorose fake news, notizie prive di qualsiasi fondamento: Adn Kronos, Corriere della Sera, Messaggero e in ultimo il Tempo con una prima pagina che lede clamorosamente un principio cardine su cui si basa il lavoro dei giornalisti, quello del rispetto per la verità sostanziale dei fatti, stanno diffondendo e amplificando insieme a svariati TG, una falsa informazione riguardo i fantasmagorici aumenti che pioveranno nelle tasche dei dipendenti!

È appena il caso di notare come sia singolare la circostanza che mentre gli Organi di Informazione conoscono nel dettaglio gli incrementi contrattuali, le Organizzazioni Sindacali, non hanno invece alcuna notizia in proposito! Eppure avrebbero dovuto saperlo, impegnate come sono per il rinnovo del CCNL 2016-2018 in Aran.

Comunque sia, secondo le notizie di stampa, i lavoratori della Presidenza percepiranno mediamente (e quindi a pioggia), aumenti tre volte superiori alla media del pubblico impiego: 270 euro lordi così suddivisi: 125 euro lordi provenienti dalla contrattazione e 145 previsti da uno stanziamento suppletivo di ben 5 milioni di euro!

Per quanto riguarda la “stratosferica” cifra di 125 euro, se fosse confermata, gli organi di stampa non tengono assolutamente conto dal fatto che i lavoratori della Presidenza, sono tenuti a svolgere un orario di lavoro (38 h settimanali) più lungo rispetto al resto del pubblico impiego con articolazioni dell’orario di lavoro 24h su 24h.

La notizia della fantomatica cifra di 5 milioni di euro è inesatta e tendenziosa volta solo far credere alla pubblica opinione che i dipendenti della Presidenza del Consiglio sono dei privilegiati.

In primo luogo perché tale cifra NON riguarda il CCNL 2016-2018, NON potrà partire presumibilmente prima del 2022 e NON potrà essere distribuita a pioggia in quanto collegata alla performance! E si sa che la performance, esclude, per definizione e a priori, una parte consistente del personale in servizio!

Perciò niente è più fuorviante di una notizia incompleta e dunque inattendibile, diffusa, forse in modo inconsapevole ma non per questo meno colpevole! La verità invece è molto più semplice: queste Organizzazioni Sindacali non avevano e non hanno ancora alcuna notizia formale sulla consistenza degli incrementi salariali 2016-2018 perché l’Aran, nel corso della trattativa, non ha mai fornito cifre! E per accertarsene sarebbe bastata una telefonata! Ma tant’è… il controllo delle fonti non fa parte, a quanto pare, dell’armamentario del giornalismo moderno!

Il fuoco di fila mediatico che si sta scatenando, lede l’immagine dei lavoratori della Presidenza del Consiglio. Gonfiare dati incerti, parziali e incompleti è un reato.

Non sappiamo se tutto questo è dovuto a malafede o a mancanza di professionalità.

In ambedue i casi, il danno è fatto e serve a poco sollecitare smentite, rettifiche, chiarimenti.

Il rinnovo del contratto della Presidenza è atteso da oltre 10 anni dal personale che in questa girandola di notizie false assume il ruolo di vittima predestinata.

Lo sforzo contrattuale di queste Organizzazioni Sindacali è incentrato ad ottenere una giusta ridefinizione economica e una valorizzazione giuridica al passo con i tempi del personale, che tenga conto anche delle mancate progressioni economiche orizzontali, delle progressioni verticali per i dipendenti di ruolo e delle procedure di mobilità, interne ed esterne; tutto questo nel rispetto di corrette relazioni sindacali con le istituzioni.

 

Roma, 27 gennaio 2020

 

SNAPRECOM Fulvio Ferrazzano 3398805094

USB P.I. Bruno Stramaccioni 3348183604

SIPRE Alfredo Macrì 3298606544

UGL/PCM Roberto Rossi 3382219673