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USB Formazione: una lettera aperta per il diritto al lavoro e alla dignità


Pubblichiamo la lettera di un lavoratore della formazione ingiustamente licenziato, uguale a centinaia di lavoratori che il Governo Regionale ha scaricato e a cui ha promesso un nuovo utilizzo mai avvenuto.

USB Formazione Professionale, con i suoi delegati regionali, inzia un impegno per il diritto al lavoro, in una lotta che dovrà portare ad individuare soluzioni immediate per i lavoratori licenziati, con l'aperura dello stato di crisi del settore e l'intervento immediato del governo nazionale per garantire reddito e dignità.

Nella vita non contano i passi che facciamo o le scarpe che usiamo, quello che conta sono le impronte che  lasciamo. Oggi molti di noi sono rassegnati , delusi e credono che  qualsiasi azione nei confronti di questo governo sarebbe inutile e troppo dispendiosa, in termini fisici e soprattutto in termine economici.

Rivolgendomi a voi uomini e donne onesti che avete vissuto e continuate a vivere questo calvario, vi chiedo:“E ALLORA CHE FACCIAMO?".  Aspettiamo che ci rubino anche la nostra dignità di padri e madri di famiglia?  O veramente pensate che per un vostro sacrosanto diritto  dovete aspettare  l'aiuto di qualcuno, per poi come al solito rimanere eternamente obbligati?

Io francamente non intendo rinunciare a qualsiasi forma di lotta con cui possa dare fastidio a questi Signori (FORSE) che hanno distrutto noi e le nostre famiglie. E non sarà né la RASSEGNAZIONE e né tanto meno la DELUSIONE (armi usate da questi infami per dividere i lavoratori ) a potermi fermare.

Vi comunico che dal 31/01/2017 inizierò la mia protesta (sia come lavoratore, che come delegato della formazione professionale dell'USB) e visto le mie gravi patologie vi comunico che oltre allo sciopero della fame e della sete  non assumero  più nessun tipo di farmaco perché sé proprio devo morire almeno lo  deciderò io dove e quando. Non interromperò la mia protesta fino a quando non si troverà un  accordo che possa garantire tutti i lavoratori ingiustamente licenziati, senza più assistere a certe vergogne del tipo LAVORATORI DI SERIE “A” e LAVORATORI DI SERIE “B”, e non sarà di sicuro una promessa di lavoro solo per me a farmi cambiare idea, nella vita TRE cose non si possono comprare LA MORTE, L’ AMORE E LA DIGNITÀ  . 

 

Il Licenziato (ingiustamente) della Formazione Professionale in Sicilia                     Costantino Guzzo