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#USB_GIUSTIZIA LETTERA AL MINISTRO ORLANDO SULLA DIRETTIVA PER IL PERSONALE DEI GIUDICI DI PACE SOPPRESSI

Roma,

La USB P.I. esprime sconcerto ed incredulità per le modalità ed i contenuti della direttiva emanata il 10 aprile u.s. dal Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria.

 

Con la nota in questione il Dott. Birritteri impartisce disposizioni ai Presidenti delle Corti di Appello ed ai Procuratori Generali sui criteri di assegnazione del personale, già definito “accantonato”, degli Uffici del Giudice di Pace soppressi.

 

Lo stesso stabilisce, in particolare, che i dipendenti vadano trasferiti agli uffici accorpanti (Tribunale, Procura e Ufficio del Giudice di Pace del relativo circondario) sulla base di una rigida e discutibile percentuale di scopertura di organico determinata a livello nazionale, distintamente per gli uffici giudicanti e requirenti; così trascurando, in modo grossolano, che nei vari distretti le vacanze di personale sono completamente diverse e disomogenee.

 

La direttiva oltre ad essere illegittima determinerà squilibri incredibili. Ci saranno Tribunali e Procure con sovrannumeri perché già oggi l’organico è completo, mentre ai Giudici di Pace accorpanti spetterà personale pressocchè zero.

 

Ciò accade quando si decide di ignorare il confronto con i sindacati, quando si ritiene che la consultazione dei rappresentanti dei lavoratori sia inutile o, addirittura, una fastidiosa perdita di tempo.

 

Non è la prima volta che la USB P.I., insieme ad altri sindacati, lamenta che negli ultimi anni i vertici del Ministero della Giustizia disattendono il complessivo sistema di partecipazione sindacale e, quindi, le legittime aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori.

 

Dopo tanti momenti di tensione, con i diritti dei dipendenti giudiziari sistematicamente calpestati, questa O.S. auspicava, con il Suo insediamento e soprattutto dopo il Suo discorso ai sindacati, in un’inversione di rotta sia sul piano del ripristino delle corrette relazioni sindacali che di una maggiore considerazione delle lavoratrici e dei lavoratori giudiziari. Ma forse è stata solo un’illusione!!

 

Questo ennesimo atto di imperio denota una totale superficialità quando si affrontano le questioni inerenti il personale: parliamo di donne e uomini che, in forza di una riforma ingiusta e forse inefficace, si trovano costretti a sopportare disagi economici e familiari; mentre altri si troveranno aggravati da carichi di lavoro insostenibili.

 

La USB P.I. aveva più volte sollecitato un incontro sulla materia, consapevole che il tempo trascorreva e che l’inerzia dell’Amministrazione Centrale avrebbe prodotto delle storture. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ancora una volta si è arrivati a ridosso degli eventi e qualcuno ha liquidato la questione con il solito piglio decisionista, noncurante delle pesanti ricadute sul buon andamento degli uffici.

 

Ora però la misura è colma, a Lei prenderne atto Ministro e intervenire di conseguenza. Se non vuole che le Sue restino solo belle parole, mandi un chiaro segnale di discontinuità con il passato e restituisca fiducia alle lavoratrici ed ai lavoratori. Intervenga celermente per rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono un sereno e franco confronto con tutte le componenti interessate.

 

Tra l’altro la direttiva di cui sopra, a parere di questa O.S., è stata emessa in violazione dell’art. 4 comma 2 del d.lgs. 156/2012 in quanto anticipa il previsto decreto del Ministro della Giustizia; disattende l’art 10 dell’accordo citato relativamente all’ interpello nazionale; non sono state determinate le piante organiche del personale assegnato agli uffici giudiziari così come previsto dall’art.5 comma 8 del d.lgs. 155/12.

 

Eppure la disastrosa esperienza, confermata anche dai Capi degli Uffici accorpanti a seguito dell’interpello distrettuale, indetto per dare corso all’accordo scellerato del 9 ottobre 2012, avrebbe dovuto insegnare qualcosa; ma così non sembra.

 

In buona sostanza gli uffici dei Giudici di Pace accorpanti erediterebbero la totalità del carico di lavoro degli uffici soppressi senza ricevere il personale necessario allo smaltimento dei nuovi carichi di lavoro. In questo modo, però, si portano gli uffici al collasso, con buona pace dell’efficienza e dell’efficacia del servizio.

 

La USB P.I., pertanto, Le chiede di sospendere immediatamente gli effetti della direttiva in questione e ribadisce l’urgenza di un incontro sulla materia per meglio rappresentare le aspirazioni dei lavoratori dei sopprimendi Uffici del giudice di Pace e, nel contempo, garantire la funzionalità di quelli accorpanti.

 

In attesa di un sollecito riscontro si porgono cordiali saluti.