Anche USB accede alle sale di Palazzo di Città a Torino ed incontra il Sindaco Fassino. Un incontro interlocutorio con un uomo di rilievo per il mondo degli enti locali essendo Fassino anche presidente dell'ANCI. Affrontato lo spinoso temo delle riforme delle province , Fassino ha ribadito la propria condivisione del provvedimento pur evidenziando le criticità introdotte dalla legge di stabilità. Il principale nodo riguarda il taglio delle risorse e l'indispensabile necessità di rimodulare i tagli in quanto in caso contrario non sarà possibile far fronte ai servizi essenziali. Si tratta di tagli quantificati per il 2015 in 110 milioni per la città metropolitana di Milano, 80 per Torino, 35 per Bologna, 40 per Venezia , 30 per Firenze. Numeri significativi che andrebbero inevitabilmente ad intaccare servizi indispensabili come la manutenzione scolastica, delle strade e in realtà come quella Torinese lo sgombero della neve. Soluzioni potrebbero essere ricercate nell'art. 24 del D.Lvo 68/2011, che potrebbe garantire introiti alle città metropolitane attraverso i diritti aeroportuali e portuali. Rimpinguare le casse metropolitane senza chiedere soldi ai cittadini residenti. Considerato che c'è anche da risolvere con il governo il problema della TASI e dell'IMU sugli immobili montani, è verosimile pensare che una rimodulazione dei tagli, almeno nei tempi, possa essere effettivamente praticabile.
Per gli esuberi Fassino ritiene che per la propria città metropolitana questi possano essere attestati su 100 - 150 unità. Partendo da una dotazione di 1650 e considerato che si dovrà ridurre di 550 unità, 250 verranno assorbiti dai Centri per l'impiego, 150 dai prepensionamenti e 50 come forze di Polizia. Modalità di computo che se confermate attesterebbero il dato finale effettivamente a 100 - 150 esuberi, numeri secondo Fassino assolutamente accettabili anche in termini gestionali.
Affrontano anche il tema dei finanziamenti con i fondi europei, i PON metro. Secondo Fassino la materia dei fondi richiede una ridefinizione della ripartizione superando l'attuale ripartizione che prevede un 95% gestito dalle Regione e solo un 5% dalle città. Andrebbe concretizzato il Piano Juncker, un progetto significato per ogni grande città. Un modo questo per dare senso alle città metropolitane. Da parte nostra abbiamo evidenziato che ciò che spesso è carente è la condivisone cioè la partecipazione popolare delle realtà sociali che dovrebbero essere invece la voce dei progetti stessi.
Abbiamo evidenziato la necessità, anche alla luce del significativo risultato complessivamente ottenuto nel pubblico impiego alla recente consultazione per le RSU, di definire una stabile ed organica relazione sindacale con l'ANCI. Fassino, nel suo ruolo di presidente, ci ha assicurato che parteciperà la richiesta all'ufficio di Presidenza.
In chiusura, sostenuti dal nostro risultato elettorale al Comune di Torino che ci consente di avere due rappresentanti, abbiamo evidenziato la necessità di vederci riconosciute le piene agibilità come organizzazione sindacale. Per approfondire la problematica avremo un incontro dedicato con l'Assessore Passoni che il Sindaco si è impegnato a farci avere in tempi ragionevoli.